Chirurgia estetica: cosa fare se il risultato non piace?

Nel caso in cui i risultati ottenuti da un intervento di chirurgia plastica non siano soddisfacenti si può “tornare indietro”? Vediamo insieme cosa si può fare in questo caso. 

Group of surgeons in operating room

Di solito si arriva a sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica avendo attentamente valutato pro e contro, rischi e benefici. Insomma, si sono raccolte tutte le informazioni del caso e si è ben meditato.

Tuttavia, il risultato può non essere soddisfacente, così come può accadere di non piacersi nella “nuova versione”. Si apre allora lo spinoso capitolo del tornare indietro.

“In realtà, più che di tornare indietro – dice Marco Klinger, professore di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l’Università degli Studi di Milano-Istituto Clinico Humanitas – si tratta di rimediare, un’eventualità possibile con esiti molto diversi a seconda del risultato ottenuto. In ogni caso, il suggerimento è sempre quello di scegliere accuratamente lo specialista, di illustrargli nel modo più chiaro i propri desideri e di farsi spiegare nel dettaglio come intende eseguire l’intervento”.

Insomma, vale per la vita in generale e la chirurgia plastica non fa eccezione: prevenire è meglio che curare. Ma vediamo, caso per caso, come si può migliorare il primo risultato.

Cosa fare se i risultati di un intervento non piacciono?

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“Un discorso a sé vale per i cosiddetti interventi demolitivi, in cui si sono eliminati dei tessuti. Succede ad esempio con l’addominoplastica e la mastoplastica riduttiva, rispettivamente gli interventi con cui si elimina il grasso e la pelle in eccesso dall’addome e con cui si riducono le mammelle troppo grandi. Oltre al fatto che praticamente nessuno chiede di ritornare alla situazione precedente, va detto che non è possibile farlo, proprio perché i tessuti sono stati eliminati. Nel caso delle mammelle, solo in rari casi si assiste naturalmente a un nuovo aumento. In tutti gli altri, l’unica possibilità è quella di ricorrere a una mastoplastica additiva, l’aumento tramite protesi al silicone”.

Diverso il caso della chirurgia dell’invecchiamento, la blefaroplastica e i lifting. Dice ancora Klinger:

“Il risultato può non piacere perché ha lasciato rughe e tessuti in eccesso e allora la soluzione può essere quella di sottoporsi a un nuovo, piccolo intervento. Al contrario, se è l’effetto è troppo “tirato”, ci vuole un po’ di pazienza, perché si tratta di risultati che migliorano con il tempo e con il graduale, inevitabile rilassamento dei tessuti. Per “addolcire” un po’ l’effetto, si può ricorrere al lipofilling, che imbottisce i tessuti e per questo rende il risultato più morbido e naturale”.