Vitamina D: troppa può essere pericolosa

Francesca Naima
  • Master in Comunicazione e Marketing d'impresa

Un nuovo studio ha dimostrato come integrare la vitamina D possa essere rischioso per la salute. Stanno crescendo i casi di “ipervitaminosi D” e BMJ ha anche lanciato un appello.

Vitamina D: troppa può essere pericolosa

In un nuovo comunicato del British Medical Journal è stato condiviso uo studio pubblicato inizialmente su BMJ Case Reports, in cui viene chiarito come un dosaggio troppo alto di vitamina D, potrebbe essere rischioso.

La vitaminaD è in realtà benefica per il corpo, questo però non vuol dire doverne abusare. Le vitamine D sono necessarie per numerose funzioni biologiche e si trovano naturalmente in diversi alimenti.

Spesso però, specialmente oggigiorno, molti scelgono di prendere integratori, troppe volte senza informarsi adeguatamente, tantomeno consultando il medico.

Ma integrare delle sostanze senza alcuna conoscenza base è da evitare, e il nuovo studio ne è un esempio palese.

Vitamina D: attenzione con l’assunzione!

Vitamina D: troppa può essere pericolosa

Si potrebbe finire in ospedale se i livelli di assunzione di vitamina D dovessero diventare troppo alti. Gli esempi esistono, di quella che viene chiamata “ipervitaminosi D”, condizione sempre più diffusa dato quanto in voga siano gli integratori.

Anche lo studio cita il caso di uomo di mezza età che ha iniziato a manifestare sintomi come nausea, vomito, dolore all’addome, ronzio nell’orecchio e secchezza delle fauci. Dimagrito inoltre di circa 12,7 kg, l’uomo è arrivato a dover essere ricoverato, dopo ben 3 mesi in cui manifestava l’insieme di sintomi non capendone la ragione profonda.

Problematiche fisiche sopraggiunte quando l’uomo aveva iniziato da circa un mese ad assumere integratori vitaminici. Da BMJ, si specifica come l’uomo in questione abbia assunto più di 20 integratori da banco ogni giorno tra cui quelli contenenti vitamina D, pari a un supplemento di 50000 mg al giorno.

Ma BMJ chiarisce come in realtà il fabbisogno giornaliero sia di “soli” 600 mg. Il paziente è stato dunque ricoverato per otto giorni, ed è stato curato con una procedura di disintossicazione.

Uscito dal ricovero, per quanto abbassati, i livelli di vitamina D sono rimasti comunque molto alti. I ricercatori hanno dunque concluso che esiste ora un problema con il sovra dosaggio di vitamina D, mettendo in guardia sull’abuso della vitamina:

A livello globale, c’è una tendenza crescente all’ipervitaminosi D, una condizione clinica caratterizzata da livelli sierici elevati di vitamina D3.