Broncopneumopatia cronica ostruttiva: cosa evitare e quando intervenire

Cause e rimedi farmacologici  per la broncopneumopatia, malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata dall’ostruzione delle vie aeree,  progressiva ed  associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare, spesso dovuta a fumo e inquinamento.

bronco 1Le persone affette da BPCO, acronimo di broncopneumopatia cronica ostruttiva possono contare su un nuovo farmaco specifico, recentemente approvato dall’agenzia europea per i medicinali (EMEA). Una buona notizia per tanti, considerato che solo in Italia, secondo i dati ufficiali, ne soffre tra l’8 e il 12% della popolazione adulta, con sintomi che iniziano a manifestarsi dopo i 45 anni. Il nuovo principio attivo si chiama Indacaterolo, si tratta di un broncodilatatore in grado di migliorare rapidamente la capacità respiratoria del paziente, inducendo un rilassamento muscolare e il conseguente aumento del diametro delle vie respiratorie.

Fumo e inquinamento: nemici numero uno

bronco 3Purtroppo la diffusione della patologia, attualmente la quarta causa di morte in Europa e negli Stati Uniti, è in crescita ovunque. Il principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta, seguito dall’esposizione a polveri sottili, a causa dell’inquinamento ambientale o per motivi professionali. Insieme, rappresentano un cocktail devastante.

“Il pericolo maggiore è il fumo”, interviene il dottor Andrea Rossi, direttore dell’Unità operativa di pneumologia, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. “Provoca l’infiammazione delle vie respiratorie, la distruzione del parenchima polmonare, cioè del tessuto che costituisce i polmoni, e il rimodellamento delle vie aeree periferiche. Queste alterazioni sono presenti in tutti i fumatori, e di questi, tra il 20 e il 40% arriva alla malattia conclamata”.

I sintomi? Senso di affanno, mancanza di respiro, tosse. Sono disturbi presenti sempre, anche di notte e che peggiorano progressivamente con l’avanzare della malattia, fino a limitare così tanto il flusso dell’aria da rendere difficile anche fare pochi passi.

Il nuovo farmaco

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“L’indacaterolo é un nuovo broncodilatatore con un effetto rapido e prolungato”, interviene il professor Francesco Blasi, responsabile della sezione di medicina respiratoria del dipartimento torace-polmonare e cardiocircolatorio della Fondazione Ospedale Maggiore di Milano. “Si prende solo una volta al giorno, è attivo in cinque minuti e mantiene la brocodilatazione per 24 ore. Ha la capacità di dilatare al massimo le vie aeree e permette all’aria imprigionata nei polmoni di fuoriuscire, migliorando la capacità respiratoria e la resistenza all’attività fisica”.

Questo farmaco ha inoltre il vantaggio di non indurre tolleranza, ossia di non ridurre la sua efficacia nel tempo. E non è poco, dal momento che i farmaci per la cura della BPCO si prendono per sempre.

Quando intervenire

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“La diagnosi precoce è fondamentale,” continua il dottor Rossi. “Per questo, tutti e in particolare chi fuma o vive con un fumatore e chi abita in una grande città, dovrebbero effettuare regolarmente una spirometria. Si tratta di un esame semplice, non invasivo, che misura la capacità respiratoria”.

Dalla BPCO non si guarisce, ma si può fare molto per evitare che peggiori. La regola fondamentale è di evitare le infezioni delle prime vie aeree respiratorie e in particolare l’influenza. È indispensabile inoltre smettere di fumare e trascorrere del tempo lontano dall’inquinamento, in ambienti salubri, anche semplicemente in un parco. Infine, è necessario praticare regolarmente un’attività fisica.

Chi vuole saperne di più, può consultare il sito dell’associazione italiana pazienti Bpco onlus, www.pazientibpco.it.