Tiroide: come regola il metabolismo e rischi per il peso
La tiroide è l’organo designato alla produzione degli ormoni tiroidei, cruciali per la regolazione del metabolismo basale. La disfunzione di questo organo può portare a variazioni di peso apparentemente senza motivo.
Ecco un campanello d’allarme: un dimagrimento improvviso o un inspiegabile aumento di peso possono dipendere anche da un’alterazione della tiroide, una ghiandola che si trova alla base del collo e svolge diverse funzioni, tra le quali il controllo di alcune attività metaboliche.
La tiroide produce la Triodotironina e la Tiroxina, due ormoni che influenzano tutto il nostro metabolismo. Se non “lavora” in modo ottimale, una quantità eccessiva di ormoni (ipertiroidismo) o una quantità insufficiente (ipotiroidismo), si traducono in possibili squilibri nel peso corporeo.
Chi soffre di ipertiroidismo, infatti, spesso va incontro ad una diminuzione di peso dovuta a una riduzione del tessuto adiposo e della massa magra; chi soffre di ipotiroidismo, invece, può accusare un aumento del peso determinato da un’insufficiente produzione/azione di ormoni tiroidei che rallenta le funzioni corporee e fa diminuire l’utilizzo energetico.
Abbiamo indagato le cause dell’eccesso/diminuzione di peso legate alla tiroide con la consulenza del dott. Vincenzo Mattone, Specialista in Medicina Nucleare per lo studio e la cura delle patologie tiroidee, Terapia radiometabolica e radio recettoriale presso l’Ospedale Bufalini di Cesena.
Dome la tiroide regola il metabolismo
La tiroide svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo basale, attività enzimatica e mitocondriale della cellula. Gli ormoni tiroidei governano sia la spesa energetica che la velocità di utilizzo delle sostanze energetiche stesse da parte di tutti i tessuti. La tiroide, inoltre, viene regolata dal nostro cervello che, tramite l’asse ipotalamo-ipofisario, controlla i livelli ormonali corporei attraverso la tireotropina (TSH) che stimola la secrezione ormonale della tiroide su richiesta del nostro organismo, normalizzando la produzione e il consumo dell’energia in base al fabbisogno.
In che modo un cattivo funzionamento della tiroide incide sulla variazione di peso?
La disfunzione della tiroide (escludendo le patologie neoplastiche e multinodulari eutiroidee e le disfunzioni in gravidanza) può creare due situazioni patologiche: ipertiroidismo, producendo una quantità eccessiva di ormoni e facendo sì che il corpo usi energia più velocemente del normale, o ipotiroidismo, riducendo il metabolismo energetico. L’ipotiroidismo potrebbe causare un aumento del peso e del tessuto adiposo accompagnato anche da ritenzione idrica, mentre l’ipertiroidismo potrebbe condurre ad un calo del peso con diminuzione del tessuto adiposo e della massa magra (massa muscolare). Si possono avere, inoltre, “casi paradosso” in cui un aumento lieve (subclinico) degli ormoni tiroidei accresce il consumo energetico e nello stesso tempo anche il senso di fame, stimolando così un’assunzione di cibo superiore al dispendio energetico e portando ad ingrassare.
Disfunzione tiroidea e obesità sono legate?
Assolutamente no! Una disfunzione della tiroide può essere la causa della variazione di qualche chilo in più o in meno del nostro peso, ma non è di certo responsabile di forme di sovrappeso importanti per le quali occorre sempre rivolgersi allo specialista adatto.
Come si riconoscono l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo?
L’ipertiroidismo può dare sintomi tipo nervosismo, irritabilità, aumento della sudorazione, tachicardia, ansia, dimagrimento nonostante un buon appetito; l’ipotiroidismo, invece, presenta sintomi più blandi come maggiore freddo, stanchezza, depressione, stitichezza, sonnolenza. A questi sintomi minori spesso si possono affiancare sintomi importanti come ipertensione, ipertrofia miocardica, infertilità sia nel maschio che nella femmina, congiuntivite, edema periorbitale e disfunzione della muscolatura extra oculare.
Qual è il trattamento corretto delle patologie tiroidee?
L’ipotiroidismo può essere tenuto completamente sotto controllo sostituendo la quantità di ormoni che la tiroide non può più produrre con ormoni esogeni a base di tiroxina che riportano i valori nella norma.
La terapia nell’ipertiroidismo prevede farmaci anti-tiroidei, conosciuti come tirostatici che inibiscono la produzione ormonale della tiroide: metimazolo o propiltiouracile (PTU). Nel caso di un ipertiroidismo importante che non si riesce a controllare con i farmaci, può risultare opportuno intervenire con iodio radioattivo (131I). Lo iodio (di cui la tiroide è molto ghiotta) viene somministrato sotto forma di isotopo radioattivo (in capsule o liquido) e ha la funzione di ridurre la produzione di ormoni, distruggendo una parte delle cellule tiroidee (naturalmente questa terapia viene eseguita solo ed esclusivamente nei reparti di medicina nucleare autorizzati).