Acqua: fa male bere l’acqua del rubinetto?

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Dimenticate bottiglie di plastica e pesanti casse di acqua da portare su per scale. La valida alternativa è l’acqua del rubinetto: buona, economica e troppo spesso sottovalutata!

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Spesso sottovalutiamo la qualità dell’acqua che scorre dal rubinetto di casa. Ma prima di spendere soldi nell’acquisto di acque minerali, sarebbe utile informarsi sulla qualità di quella erogata dall’acquedotto della nostra città, poiché il più delle volte è adatta all’uso alimentare.

Anzi, il più delle volte l’acqua che esce dai rubinetti di casa nostra è buona e sicura, anche perchè è controllata da norme sanitarie rigorose equivalenti (se non superiori)a quelle dell’acqua in bottiglia.

Inoltre rispetta l’ambiente, perché fa risparmiare plastica e energia impiegata nei processi di imbottigliamento, riducendo anche l’inquinamento delle produzioni.

Insomma, la qualità dell’acqua potabile italiana è buona e, stando al Ministero della Salute, è tra le migliori in Europa.

I filtri domestici

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Se l’acqua di casa ha il classico e fastidioso gusto di cloro, in commercio esistono filtri domestici e caraffe filtranti in grado di correggerne il sapore e di eliminare eventuali tracce di inquinanti.

I filtri a carbone attivo assorbono cloro, pesticidi, agenti inquinanti e impurità organiche, migliorando il gusto dell’acqua ed eliminando alcuni odori sgradevoli.

I filtri a scambio ionico sono costituiti da resine che riducono la durezza dell’acqua e combattono nichel, bario, cobalto e altri metalli.

I filtri a osmosi inversa separano l’acqua in due flussi: da una parte viene indirizzata l’acqua purificata, dall’altra quella scartata, comunque buona per lavare verdure o piatti e padelle.

Le brocche o caraffe filtranti, invece, sono dei contenitori realizzati in materiale plastico, vetro o acciaio, dotati di particolari filtri in grado di ridurre o eliminare del tutto l’eventuale presenza nell’acqua del rubinetto di sostanze nocive, e di rendere più gradevole il sapore dell’acqua grazie alla diminuzione di cloro e calcare.