Occhiali da vista: quale scegliere?

Vito Girelli
  • Dott. in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa

Con la consulenza del prof. ANDREA CUSUMANO, Docente di Oftalmologia all’Università Tor Vergata di Roma, abbiamo analizzato il problema che spesso affligge chi deve acquistare un paio di occhiali da vista. Ecco come scegliere quelli migliori.

Occhiali

Ci piacciono colorati, trendy, vistosi o impercettibili. Sulla montatura si può scherzare, cambiare, osare, specie in estate. Sulla lente, al contrario, massima attenzione alle caratteristiche, alla qualità, ai parametri.

Ci sono, infatti, in gioco non solo una visione nitida e chiara ma soprattutto la salute e il benessere dei nostri occhi. Acquistare gli occhiali da vista in farmacia, o perfino al supermercato, è da qualche anno un’abitudine molto diffusa anche in Italia, un trend che pare essere in continua crescita, anno dopo anno.

Attirati spesso da un prezzo stracciato di poche decine di euro e al di là dell’immediata, ma talvolta errata, correzione del deficit visivo, il fenomeno dell’acquisto, dei modelli premontati è un elemento che dovrebbe fare riflettere. Spesso, infatti, siamo convinti di risolvere in questo modo ogni tipologia di problema visivo: credenza scorretta perché molti disturbi di questo ambito devono essere periodicamente monitorati e di conseguenza curati, da uno specialista del settore, in corredo a un ottico che sappia come andare a intervenire sulla lente acquistata.

Guida all’acquisto: come non farsi truffare

Ottico

Bisogna dire che i modelli premontati, quelli che troviamo pronti, sono destinati unicamente per la visione e la lettura per pazienti presbiti (cioè con difficoltà a vedere da vicino).

Per cui gli occhiali da banco possono essere di aiuto in coloro che necessitano, per esempio, di leggere un giornale, un libro, le etichette al supermercato, per avere un visione più nitida durante la lettura.

Negli altri casi, invece, è importante consultare lo specialista. C’è il rischio che un paziente che ha un’ipermetropia possa impropriamente, provandoli e percependo una vista migliore, utilizzarli per la visione da lontano: compiendo un errore. Si tratta, infatti, di un apparente vantaggio che può nel tempo interferire con la visione. Poi è bene ricordare come gli occhiali premontati contemplino solo le lenti monofocali (bifocali e progressive devono essere prescritte dallo specialista) e quindi non devono essere equiparati a quelli da vista.

Quelli, infatti, che rispettano le norme europee hanno un potere diottrico limitato che va da +1,0 a +3,50 diottrie.

Correzione sbagliata

In tutte le farmacie troviamo occhiali premontati graduati con lenti correttive standard che, quindi, non variano a seconda del difetto visivo. Quante volte, per esempio, quando ci apprestiamo a una visita oculistica, ci viene detto che l’occhio destro ha qualche diottria in meno rispetto al sinistro?

Nel caso di queste montature, il problema in questione non viene considerato assolutamente. Entrambe le lenti dell’occhiale possiedono la stessa gradazione, portando il paziente, senza accorgersene, a passare da una corretta visione binoculare a una monoculare, con un considerevole affaticamento nella lettura.

Occhio all’etichetta 

L’etichetta dell’occhiale è importante, nonostante venga spesso considerata opzionale. È norma del fabbricante e presenta l’indicazione di informazioni specifiche.

Deve essere dichiarato, infatti, oltre al potere della lente, anche la distanza di centratura pupillare che viene espressa in mm, parametro fondamentale che varia di soggetto in soggetto. I modelli premontati hanno una distanza interpupillare standard e, quindi, non personalizzata. È bene sottolineare, però, che se questa distanza è errata per chi indossa la lente può determinare con l’utilizzo uno sforzo oculare improprio. Queste precisazioni dovrebbero essere presenti in una targhettina attaccata alla montatura o sull’adesivo del modello. Infine, dovrebbe essere specificato che gli occhiali “da banco” non sono idonei alla guida.