Reflusso gastroesofageo: sintomi e cause
Difficoltà di digestione, il cibo che torna su, quel senso di acidità di stomaco che a volte arriva fino in gola. Sintomi che possono essere causati da un pasto troppo pesante, ma anche, quando frequenti, la spia che qualcosa non va nell’esofago. Oggi sono in aumento le patologie esofagee (anche gravi), dovute il più delle volte a errati stili di vita, come alimentazione sbagliata, fumo e alcool. Ma quali sono?
Il reflusso gastroesofageo è una condizione di salute molto diffusa. Può avere sintomi e cause differenti. Vediamole insieme e vediamo anche come porre rimedio.
Reflusso Gastroesofageo: cause e rimedi
I sintomi da non trascurare
Ecco quando recarsi dallo specialista:
- Acidità, sensazione di bruciore o pesantezza allo stomaco.
- Bruciore che può risalire il torace e arrivare fino in gola, con la sensazione di avere un acido amaro in bocca. A volte questo disturbo di notte può farci svegliare all’improvviso con un attacco di tosse, perché i succhi gastrici risalgono fino alla laringe e possono entrare in trachea.
- Eccessive eruttazioni, anche a distanza di ore dalla digestione. Le eruttazioni subito dopo i pasti sono normali e fisiologiche, specie in chi mangia di corsa o in chi parla molto, motivo per cui si ingoia molta aria. È bene anche valutare se in realtà c’è stato un pasto pesante e abbondante. Ci sono dei cibi che peggiorano i sintomi, come: caffè, alcol, fritti, spezie, piatti elaborati e grassi, ma anche il fumo: tutto questo produce una superproduzione di succhi gastrici.
- Disfagia, ossia difficoltà a mandare giù il boccone. Da non confondere con gli stati ansiosi.
Quando è coinvolta una malattia dell’esofago la persona sente il cibo passare con difficoltà e a volte con dolore retrosternale irradiato al dorso. Non si deve indulgere nell’attribuire ad ansia o stress l’insorgenza della disfagia.
Check-up: sottoporsi dopo i 50 anni a una esofago-gastroscopia di controllo. Anche prima, qualora insorgano disturbi digestivi.
Il reflusso: che cos’è
I succhi gastrici che risalgono su dallo stomaco lungo l’esofago, provocano il fastidioso e ripetuto senso del succo gastrico che torna su, associato a bruciore e amaro in bocca. A provocare il reflusso gastroesofageo sono sia cause anatomiche, come la presenza di ernia iatale, sia difetti funzionali dello sfintere esofageo inferiore, sia una errata alimentazione, consumo eccessivo di alcool, succo di limone, cioccolato, caffè, cibi grassi, menta, spezie e cibi conditi con troppo pomodoro.
Diagnosi
Si basa sulla valutazione dei sintomi e sull’esecuzione di una esofago-gastroscopia, per individuare le infiammazioni della mucosa esofagea. Poi la radiografia con contrasto delle prime vie digestive che può evidenziare la presenza di un’ernia iatale e del reflusso. La pH-Impedenzometria e Manometria: questi esami funzionali mettono in luce eventuali disfunzioni dello sfintere esofageo e misurano il numero, la durata e il tipo del materiale refluito dallo stomaco all’esofago. Si usano alcuni sottili sondini, dotati di appositi sensori, introdotti per via trans nasale.
Il trattamento
Cambiamento dello stile di vita e di alimentazione; assunzione di farmaci che riducono la secrezione gastrica e proteggono la mucosa esofagea e che migliorano la motilità gastrica ed esofagea. La chirurgia viene eseguita per via laparoscopica: consiste in una plastica della parte inferiore dell’esofago.