Peso e salute: i rischi del sovrappeso

Con l’aiuto del prof. PIER LUIGI ROSSI, Psicoterapeuta, Medico Specialista di Scienza dell’Alimentazione e Medicina Preventiva; vediamo insieme quali sono i rischi del sovrappeso.

Obese boy who is overweight on a pink background.

Una persona su tre è in sovrappeso. Nove individui su 100 sono obesi. Dati allarmanti che secondo gli esperti sono destinati a crescere.

Perché si ingrassa? L’accumulo di grasso dipende da una serie di fattori interconnessi. Tutto parte da quanti muscoli abbiamo. Nelle fibre muscolari, infatti, sono presenti dei piccoli organelli, chiamati mitocondri, che hanno il compito di bruciare gli acidi grassi saturi.

Con il passare degli anni, o se si pratica scarsa attività fisica, la massa magra muscolare si riduce: avere pochi muscoli significa, allo stesso tempo, avere pochi mitocondri attivi. Così, il carico alimentare giornaliero che non riesce a esser bruciato dai mitocondri si trasforma nel fegato in trigliceridi che, a loro volta, si accumulano all’interno degli adipociti bianchi (le cellule grasse).

Il corpo, piano piano, cambia forma e la silhouette si modifica. Comincia un processo infiammatorio cronico che causa queste conseguenze: si riducono la massa magra muscolare e la massa ossea; si perde acqua, che si accumula nel tessuto connettivo degenerato, formando ritenzione idrica, edemi a gambe e mani, gonfiori, cellulite.

Inoltre, si modificano i valori della pressione arteriosa perché l’acqua, uscendo dalle cellule, entra nel connettivo per finire all’interno dei vasi sanguigni aumentando i volumi idrici circolanti. L’incremento dell’acqua all’interno del sistema vascolare determina un aumento della pressione venosa, con comparsa di capillari cutanei dilatati, vene varicose, edemi e cellulite.

“Questo orizzonte biologico – spiega Pier Luigi Rossi – si evidenzia talvolta in modo brusco e improvviso, ma inizia molto tempo prima ed è il risultato di una ridotta attenzione verso il proprio corpo, di unalimitata conoscenza dell’anatomia e fisiologia del nostro organismo”.

Il tessuto adiposo non è un organo inerte: è intensamente vascolarizzato (ricco di vasi sanguigni), perché rappresenta il deposito dell’energia vitale da utilizzare prontamente in caso di necessità. Sappiate che, per ogni chilo di grasso accumulato in eccesso, si formano 3 chilometri di nuovi capillari sanguigni.

Avere, quindi, 10 chili di grasso accumulati nel corpo, per esempio, vuol dire possedere un “letto vascolare” di circa 30 chilometri in più rispetto al sistema circolatorio costituzionale! Questa condizione fa aumentare la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e il lavoro del cuore, portando a gravi malattie cardio-vascolari. È facile comprendere che il primo passo per evitare o migliorare gli alti livelli di pressione è quello di dimagrire.

I rischi del grasso addominale

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Lo sapevate che anche chi ha una “semplice” pancetta (e non necessariamente presenta un forte sovrappeso) ha più probabilità di incorrere in malattie croniche e degenerative? Tutti gli studi più recenti hanno, infatti, evidenziato rischi patologici collegati a sovraccarichi adiposi localizzati nell’addome anche senza un eccesso di peso vero e proprio. Ecco cosa può causare.

  • Il grasso addominale, viscerale e sottocutaneo produce citochine, proteine responsabili di infiammazioni locali e sistemiche.
  • Fa invecchiare prima! Un accumulo di massa adiposa addominale e viscerale incide sul sistema cardio-vascolaredi uomini e donne, in particolare dopo la menopausa.
  • Negli uomini contribuisce a ridurre il livello di testosterone, con evidenti conseguenze nel desiderio sessuale, oltre a far diminuire la sensazione di forza ed energia.
  • Predispone al diabete mellito tipo 2. Si accompagna a una riduzione di massa magra muscolare, dando vita a un circolo vizioso che fa aumentare il grasso e quindi il peso.
  • Crea le condizioni per la comparsa di steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”).