Influenza: come combatterla con l’omeopatia

Con la consulenza della dott.ssa MARIA LUISA AGNEMI, Omeopata, docente della LUIMO, Associazione per Libera Università Internazionale Medicina Omeopatica, Coordinatrice della Commissione delle Medicine Non Convenzionali dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Roma; vediamo come difendersi dall’influenza con l’omeopatia.

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Preparare il proprio sistema di difesa in grado di reggere all’attacco del virus, quando si parla di omeopatia significa assumere la cura anche molto tempo prima. La dottoressa Agneni ricorda uno dei tre capisaldi su cui si fonda l’omeopatia: la personalizzazione del rimedio secondo la globalità dei sintomi del paziente.

A ciascuno il suo rimedio omeopatico

“Si può prescrivere a più pazienti che soffrono della stessa patologia rimedi diversi nel rispetto della storia di ognuno, della loro diversità nella sofferenza e costituzione. Chi si cura omeopaticamente sa bene che durante la guarigione il ristabilimento della salute coinvolge tutta la complessità della persona e non solo i sintomi; ci si rinforza e si diviene meno suscettibile non solo all’insorgenza delle malattia cronica, ma anche a quelle acute (virali, batteriche). Questa è la vera prevenzione omeopatica: il ristabilimento dell’equilibrio dell’energia vitale grazie al rimedio globale che è in grado di agire anche per molti mesi”.

Se l’influenza è in corso?

“Davanti a un paziente con l’influenza, il medico omeopatico ha bisogno di informazioni ulteriori rispetto ai sintomi comuni a tutti (per esempio mal di gola, febbre, dolori ai muscoli) per ricercare le manifestazioni che individualizzano anche nel caso acuto il malato”.

Per esempio, se ha preso freddo e i sintomi sono comparsi repentinamente, senza sudori e con febbre alta, il medicinale indicato è l’aconitun.

Se invece ha il viso rosso e sudato e dolori brucianti e pulsanti, si somministra la belladonna.

Se ha tosse secca con cefalea che migliora premendo una mano sul capo, con sete intensa, meglio prendere il medicinale bryonia.

Se, infine, nell’influenza prevalgono i dolori muscolari piuttosto forti con sensazione di ammaccatura generale, si consiglia l’eupatorium perfoliatum”.

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Tutti possono assumere i rimedi omeopatici

Per i malanni di stagione

“Se la faringite è insorta repentinamente con dolori forti e pungenti, migliorati dall’acqua fredda col velopendulo gonfio, occorre prendere l’apis. È indicato il causticum se la faringite è lenta a guarire con dolore come carne viva, abbassamento di voce peggiorata dal freddo. Se c’è tonsillite anche con follicoli, dolore, forte bisogno di deglutiree abbondante salivazione, c’è invece il mercurius solubilis”.

 

“Anche i bambini piccolissimi o le donne in gravidanza” dichiara la dottoressa Agneni. “È poi impossibile per un paziente cronico, che voglia intraprendere una cura omeopatica, sospendere i farmaci salvavita. Noi omeopati ci affiancheremo alla terapia con un rimedio che probabilmente avrà un po’ meno spazio di azione, ma che sicuramente potrà portare giovamento. Se però i farmaci non sono salvavita, sarebbe bene non sovrapporre le due cure”.

Niente reazioni allergiche

“L’omeopatia viene indicata ai soggetti con vari episodi di risposte allergiche ai farmaci tradizionali alle spalle. Non ho mai visto un caso di raffreddore o influenza non beneficiato dalla scelta omeopatica come anche i casi di allergia. Spesso gli allergici si rivolgono all’omeopata perché sono pazienti ipersensibili o allergici anche ai farmaci più comuni e devono trovare un metodo ‘altro’ per far fronte alle malattie che di volta in volta si dovessero presentare”.