Gambe gonfie e pesanti: sintomi e autodiagnosi
Con le prime giornate calde primaverili a lamentarsi di “avere le gambe pesanti” sono veramente in tanti, specialmente le donne, che raggiungono quasi il 70%. Ecco alcuni consigli per risolvere questi fastidiosi sintomi e valutare quale potrebbe essere il problema insieme ad uno specialista.
La sensazione di gambe stanche è uno dei primi segnali di un’insufficienza venolinfatica agli arti inferiori, che peggiora con il caldo e si manifesta con diversa intensità, provocando per l’appunto una sensazione di pesantezza, gonfiore, calore localizzato alle gambe o ai piedi, talvolta crampi notturni o un senso di nervosismo diffuso alle gambe.
“Spesso questi sintomi sono così ‘leggeri’ da essere sottovalutati. È però sbagliato, perché si tratta del primo segnale di uno stato di sofferenza circolatoria, caratterizzata da un’alterazione nel reflusso venolinfatico delle gambe. Con il tempo, possono comparire capillari e vene varicose oppure una trombosi delle vene profonde, con gravi rischi per la salute generale”.
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spiega il professor Pierantonio Bacci, docente di flebologia e chirurgia estetica dell’Università degli studi di Siena e presidente dell’Accademia Italiana di Flebologia di Arezzo.
L’autodiagnosi
Un primo controllo per capire se si tratta di insufficienza venosa si può già fare grazie con l’autodiagnosi. Il gonfiore ha caratteristiche ben precise: è presente di frequente, più lieve al mattino che alla sera, nella zona gonfia la pelle sembra tesa ma è molle quando si schiaccia delicatamente con un dito e dopo aver premuto rimane come una fossetta per qualche istante, la sera la gamba è calda, camminando migliora.
“Questa verifica va fatta da tutti ma soprattutto da chi ha in famiglia precedenti di disturbi alle vene, da chi è in sovrappeso, da chi ha avuto almeno una gravidanza e da chi prende la pillola estro progestinica, perché in questi casi il rischio di soffrire di questa malattia è del 50% in più rispetto a chi non rientra in queste categorie”.
