Febbre: cos’è, sintomi e cause

Cos’è la febbre e quali conseguenza porta al nostro organismo. Analizziamo significato, cause e possibili rimedi per l’innalzamento della temperatura corporea, campanello di allarme di infezioni in corso nel nostro organismo.

Febbre, significato del termine febbre

La febbre, o piressia, o ipertermia, è l’innalzamento della temperatura corporea al disopra dei livelli normali (bassa da 37 °C a 38 °C, alta da 38 °C fino a 39 °C, altissima oltre i 39 °C), che rappresenta una reazione sintomatica di difesa dell’organismo. È dovuta all’alterazione dei meccanismi di regolazione termica dei centri ipotalamici e, in particolare, alla dissociazione tra la produzione del calore e la sua dispersione. Come ciò avvenga nelle malattie infettive non è del tutto chiaro: si ipotizza che nel corso della malattia vengano prodotte sostanze pirogene, che finiscono per determinare quella alterazione dei centri regolatori della temperatura sopra citati.

febbre 5

Particolarmente sensibili agli effetti dell’alterazione febbrile sono i bambini piccoli, che è controproducente coprire abbondantemente e per i quali, invece, sono indicate spugnature fredde a livello delle ascelle o degli inguini (vedi assistenza in caso di febbre). L’andamento febbrile va seguito con cura e riferito al medico che potrebbe trarne indicazioni sulla natura della malattia.

La febbre può essere continua, con caduta progressiva (per lisi) o improvvisa (per crisi). Può altresì avere un andamento remittente (con cadute che non portano però mai la temperatura a livelli normali), intermittente (attacchi intervallati da periodi senza febbre) ecc. Per avere dei valori comparabili è bene misurare la temperatura sempre con lo stesso metodo (orale, ascellare, anale) e durante le stesse ore della giornata (mattina e sera).

Febbre alta e herpes

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Un colpo di freddo, uno stress psicofisico prolungato, il ciclo mestruale, possono abbassare le difese immunitarie favorendo la comparsa di quelle vescicole piene di liquido, dolorose e antiestetiche, che compaiono sulle labbra, più raramente sulla mucosa nasale, sulle guance o sul palato, rovinandoci le giornate. Il responsabile di tale tortura è il virus dell’herpes simplex, che vive indisturbato nei gangli nervosi dorsali dove non può essere attaccato dagli anticorpi, e risale verso le labbra approfittando dei momenti di debolezza del suo ospite. Terminata l’eruzione, che inizia con un leggero pizzicore su un punto arrossato del labbro e si conclude con delle crosticine giallastre che scompaiono in una settimana circa, si rintana nuovamente nei gangli dove resta latente fino alla prossima occasione. Dall’herpes himplex, quindi, non si può guarire. Ma si possono adottare strategie difensive per ridurre al minimo i disagi.