Emorroidi: quando è necessario operare e novità chirurgiche
Le emorroidi sono una delle patologie più diffuse, e possono colpire chiunque, uomini e donne. Vediamo insieme quando è necessario intervenite chirurgicamente per curarle.
Le emorroidi sono una patologia diffusa e frequente. Colpiscono indistintamente uomini e donne e si stima che almeno una persona su quattro ne soffra almeno una volta nella vita. Le cause di questo disturbo sono attribuite, principalmente, alle abitudini alimentari, alla vita sedentaria, ma anche a una predisposizione personale.
Il professor Pierluigi Rossi, specialista in Scienze dell’Alimentazione e Medicina Preventiva suggerisce:
“Un aiuto può arrivare dalla tavola. Aumentare il consumo di alimenti contenenti fibre vegetali come verdura, cereali integrali, frutta, legumi e bere almeno due litri di acqua al giorno facilita la motilità intestinale“.
Ma non sempre un’alimentazione mirata o le terapie farmacologiche possono aiutare a risolvere il problema. Ci sono casi in cui è necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Quando?
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Emorroidi: quando ricorrere alla chirurgia
Il Dottor Marco Muzi, Docente presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale all’Università Tor Vergata di Roma ha spiegato quando è necessario intervenire chirurgicamente per rimuovere le emorroidi; ecco le sue parole:
“Innanzitutto è necessaria una valutazione diretta del paziente con una visita, in questo caso viene eseguito un esame diagnostico chiamato rettoscopia che verifica la gravità della malattia emorroidaria e l’eventuale concomitanza con altre patologie che possono interessare la regione anale (ragadi, fistole, eccetera…). Dalla visita e dal colloquio con il paziente si valuta, dunque, l’eventuale indicazione chirurgica e il tipo di intervento più corretto.”
Muzi poi ha anche spiegato che esistono molti strumenti per poter intervenire per operare le emorroidi:
“Attualmente esistono strumenti che permettono il trattamento e la soluzione completa della patologia emorroidaria anche in regime di Day Hospital. Questo significa che anche i pazienti con la massima gravità dell’affezione possono essere operati e dimessi nella stessa giornata”.
Ci sono però diverse modalità d’intervento:
“La radiofrequenza, ovvero la possibilità di asportare i gavoccioli emorroidari senza l’utilizzo di punti di sutura e di coagulazione, rendendo così l’intervento più sicuro e meno doloroso. In altri casi, si possono utilizzare strumenti appositamente ideati per eseguire una resezione interna del prolasso che, però, necessitano di almeno una notte di ricovero”.
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Questo è quello che ha spiegato il Dottor Marco Muzi, Docente.

- Laureata in Scienze della Comunicazione digitale e d’impresa
- Wellness coach