Disturbo bipolare: caratteristiche e sintomi

Anna Vitale
  • Laureata in Scienze della Comunicazione digitale e d’impresa
  • Responsabile di redazione

Con la collaborazione della dott.ssa Laura Sardone, Psicologa Psicoterapeuta scopriamo tutto sul disturbo bipolare. Con l’aiuto dell’esperta osserviamo quali sono i sintomi e le fasi di questo disturbo legato all’umore.

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Il disturbo bipolare riguarda l’umore ma è talmente subdolo da insinuarsi così in profondità da essere, a volte, sottovalutato sia dal soggetto che ne è affetto che dai suoi familiari.

Chi ne soffre avverte sbalzi di umore e di emozioni, spesso ciclici o alternati, fino a perdere il contatto con la realtà. In base allo stadio della patologia, il rischio è quello di cadere in depressione grave – con la conseguenza anche del suicidio – avere crisi maniacali o abusare di sostanze stupefacenti o alcool.

Per quanto riguarda l’epidemiologia della malattia, secondo quanto riportato dalla ricerca DALY, condotta nel 2002 su un campione di centomila persone, a livello mondiale l’incidenza del disturbo bipolare risulta essere di 1,2% nel sesso maschile e di 1,8% in quello femminile.

Si tratta di una malattia multifattoriale, condizionata da fattori ambientali ma se ne può ereditare una predisposizione che dà origine a una spiccata sensibilità allo stress e mina le fragilità strutturali della persona. Anche per questi motivi la malattia potrebbe insorgere in età matura, intorno ai trentacinque, quarant’anni.

La patologia si scatena in presenza di eventi così detti “esterni”, quali abbandoni affettivi, lutti, o qualsiasi altra situazione vissuta al pari di una perdita inevitabile e definitiva.

Con la collaborazione della dott.ssa Laura Sardone ,Psicologa Psicoterapeuta e Presidente Associazione Psy e del Consultorio Antera di Roma, docente presso scuole di formazione per Psicologi Clinici; vediamo i sintomi di questo disturbo.

Sintomi del bipolarismo

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In generale, la persona sofferente non si accorge di essere bipolare: percepisce un senso di vuoto, sempre più crescente, una voragine interna che non sa come colmare né sanare, e dalla quale si sente risucchiato.

In fase maniacale l’esperienza di vuoto viene superficialmente sedata dallo stato euforico attribuito al contesto che si vive, falsamente interpretato con ottimismo o felicità. Lievi oscillazioni dell’umore appartengono a tutti ma nel disturbo bipolare la persona rimane a lungo in una fase; come ad esempio potrebbe essere quella di tranquillità, per poi passare e perseverare in un’altra di evidente ebbrezza o netta depressione.

In fase acuta le oscillazioni dell’umore sono ampie sia nella durata che nell’intensità. In fase cronica il paziente ne ha imparato la gestione riconoscendo l’andamento dell’umore e per contrastarle ricorre agli strumenti in suo possesso, comportamentali e farmacologici. Psicoterapia e psicofarmaci sono mezzi difficilmente abbandonabili nella vita di un soggetto bipolare.