Contraccezione: tutti i metodi anticoncezionali

Arianna Preciballe
  • Appassionata di Gossip e Tv
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

La contraccezione è il complesso dei metodi anticoncezionali che servono ad evitare il verificarsi di una gravidanza. Alcuni, sono anche in grado di prevenire malattie pericolose sessualmente trasmissibili. Vediamo insieme tutte le tipologie disponibili.

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Per le donne, la maggior parte dei contraccettivi, vengono prescritti solo a seguito di un’accurata visita ginecologica. Successivamente, sentito il parere del dottore, viene scelto il metodo più giusto.

Esistono, anche se non sono totalmente sicuri, metodi contraccettivi naturali legati al riconoscimento del periodo di fertilità, come la “temperatura basale”, l’analisi del “muco cervicale” (detto anche metodo “Billings”), il metodo “calendario” legato ai giorni di fertilità e quello sintotermico che unisce i primi due, tentando di delineare nella donna il periodo meno fertile.

Poi si passa alla modalità di contraccezione: dal profilattico al diaframma, dall’anello vaginale al cerotto contraccettivo, alla pillola anticoncezionale… fino alla cosiddetta pillola del giorno dopo (detta anche contraccettivo d’emergenza) e all’Ulipristal acetato (ovvero la pillola dei 5 giorni dopo).

Il profilattico

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L’uso del profilattico (guaina sottile quasi sempre fatta di lattice) non solo protegge il rapporto dalla possibile gravidanza, ma è utile soprattutto nell’evitare la contrazione di malattie sessualmente trasmissibili come l’HIV.

I profilattici sono in vendita non solo nelle farmacie e parafarmacie, ma anche nei supermercati e in distributori automatici e possono, dunque, essere acquistati senza ricetta medica.

Il diaframma

Altro metodo di contraccezione cosiddetta “meccanica” è rappresentato dal diaframma. Una coppa in gomma che, una volta riempita con l’apposita gelatina contraccettiva, si inserisce nell’organo genitale femminile, arrivando fino all’utero. Per usare il diaframma è consigliabile sottoporsi ad una visita ginecologica, sentire il parere del medico e seguire le istruzioni per un corretto utilizzo. Bisogna, infatti, mettere il diaframma almeno sei ore prima di avere rapporti sessuali, ma in ogni caso, non bisogna superare le 24 ore consecutive. Il diaframma si toglie subito dopo il rapporto, prestando particolare attenzione.

La pillola anticoncezionale

Tra i metodi di contraccezione più utilizzati e sicuri per evitare gravidanze indesiderate, c’è la pillola anticoncezionale che può essere prescritta solo dal ginecologo, dopo un’accurata visita.

La pillola va presa tutti i giorni alla stessa ora ed anche se una volta la si dimentica, è previsto un lasso di tempo, entro cui la pillola rimane, in ogni caso, ancora efficace.

L’importante, infatti, è rispettare quanto meno la fascia oraria, o comunque accertarsi che non siano trascorse più di dodici ore dall’assunzione della precedente pillola. La pillola è anche un metodo utilizzato da molte donne per regolarizzare il proprio ciclo mestruale.

La spirale

Anche in questo caso è necessaria la visita ginecologica se si vuole utilizzare la “spirale” (detta anche “UID”); si tratta di un dispositivo in materiale plastico lungo circa 4 centimetri, composto da un particolare filo di rame che solo il medico può inserire e togliere.

La donna, proprio attraverso questo filo di rame, può tenere sotto controllo il suo corretto posizionamento. Questo perché può capitare che la spirale si muova da sola, specialmente durante i giorni del ciclo mestruale.

Chi decide, insieme al ginecologo di utilizzare questo metodo, dovrà sottoporsi a visite di controllo periodiche: dopo il primo mese di utilizzo, la seconda dopo due mesi per arrivare a visite periodiche semestrali.

A seconda di quella che si usa (perché ce ne sono di diverse forme), la spirale dovrà essere sostituita ogni 2 o 5 anni.

Computerino e stick

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Tra i metodi di contraccezione c’è anche il computerino che riesce a monitorare i giorni fertili attraverso un apposito stick. “Stikkando” con la prima urina del mattino e inserendo lo stick nel computerino, questo darà il risultato del periodo cosiddetto a rischio gravidanza.

Gli stick possono essere usati anche senza computer. La comparsa di una delle due linee dirà se la donna è nel periodo fertile o no. Entrambi i prodotti si trovano in vendita in farmacia, ovviamente accompagnate da apposito foglietto illustrativo.

Anello vaginale

Sempre per la donna e sempre sotto consiglio del ginecologo, un altro metodo di contraccezione è l’anello vaginale. La forma è, ovviamente, ad anello flessibile, con una larghezza di diametro di circa 54 mm. Può essere utilizzato direttamente dalla donna, seguendo le istruzioni e rimane inserito per 21 giorni consecutivi a partire, non più tardi, dal 5° giorno dall’inizio del ciclo mestruale, anche se questo è ancora in corso.

Per la precisione, dovrà essere tolto, alla stessa ora e allo stesso giorno della settimana, in cui era stato inserito. Dopo una pausa libera di 7 giorni, si può inserire un nuovo anello. Il consiglio è quello di abbinare all’anello vaginale, durante la prima settimana di utilizzo, il profilattico.

Cerotto ormonale

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Tra le modalità di contraccezioni più recenti c’è quella del “cerotto” detto “trasdermico”, che si può applicare in diversi punti del corpo (sul braccio, su una natica o addirittura in basso nell’addome) ed è indispensabile che la pelle sia pulita, priva di peli, asciutta (evitando accuratamente la zona del seno).

Il cerotto è un metodo di contraccezione che si sta diffondendo sempre di più. Si cambia una volta ogni sette giorni, per tre settimane consecutive, seguite da una di riposo (nella quarta settimana, a partire dal 22 giorno del ciclo).

Durante la sospensione si determina la pseudo-mestruazione, ossia l’emorragia mensile. Anche per l’utilizzo del cerotto è consigliata una visita ginecologica di controllo, oltre al parere medico. La sua azione è simile a quella della pillola, ma è molto più semplice da utilizzare e la sicurezza nel prevenire la gravidanza è stimata al 99%.

Il patch (in inglese), misura 20 centimetri quadrati ed è un cerotto contenente progestinici, (norelgestromina) ed estrogeni (etinilestradiolo), che vengono rilasciati attraverso la pelle, che arrivando direttamente nel sangue senza passare dall’apparato digerente, riducono gli effetti collaterali indesiderati.

Il cerotto, però, non va usato dalle donne dal peso superiore agli 88 chili, perché gli ormoni contenuti nel cerotto non sarebbero sufficienti a bloccare la gravidanza.

Inoltre, non va usato se si hanno più di 35 anni, se si pensa di poter essere incinte, se si fuma (col fumo e l’uso del cerotto si aumenta fortemente il rischio di una malattia cardiovascolare) e in altri casi che sarà sempre il medico a spiegare per un corretto utilizzo dell’anticoncezionale.

Con il cerotto si assume circa il 60% di estrogeno in più rispetto alle comuni pillole, che ne contengono 35 microgrammi. Quando si cambia il cerotto, occorre fare attenzione a collocarlo in un posto diverso da quello dove si trovava in precedenza e la sua funzione è attiva sin da subito, anche se è consigliabile usare un’altra precauzione contraccettiva come, ad esempio, il profilattico per i primi sette giorni.

Non vi sono problemi nel caso si bagni, per cui ci si può lavare normalmente e anche se il cerotto si dovesse staccare, lo si può sostituire con un altro.

Se però sono trascorse più di 24 ore dal distacco, è consigliabile cominciare subito un nuovo ciclo, utilizzando un altro sistema contraccettivo per sette giorni.

Il secondo o il terzo cerotto, se si staccano o vengono dimenticati, possono invece essere sostituiti entro 48 ore con un nuovo cerotto. Non vi sono limiti di tempo all’utilizzo, purché si sia seguite da un ginecologo e ci si sottoponga a controlli periodici e a visite ginecologiche, oltre che all’esecuzione di esami specifici per il controllo della funzionalità renale, epatica e della coagulazione.