Contraccezione: i nuovi metodi

Vito Girelli
  • Dott. in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa

Sbarca in Italia il primo contraccettivo ormonale in Italia da assumere in continuo per tre mesi, in grado di prevenire gravidanze indesiderate. Ecco come funziona e cosa contiene.

Contraccezione

L’innovativo prodotto di Teva (azienda farmaceutica impegnata nel rendere accessibili cure di alta qualità attraverso lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione sia di medicinali equivalenti, sia di farmaci innovativi), negli Stati Uniti, dove è disponibile già dal 2006, in soli due anni ha guadagnato il 25% del market share.

Il contraccettivo, presentato a Bologna, nella cornice del VII Congresso nazionale della Società Italiana della Contraccezione (SIC), è un’opzione contraccettiva in “continuo” che contiene 84 compresse a base di levonorgestrel ed etinilestradiolo e 7 compresse a base di solo etinilestradiolo. Queste ultime sono da assumere nei sette giorni di “interruzione” al posto del placebo e consentono alle donne di avere quattro cicli programmati in un anno e di evitare i sintomi da sospensione che possono derivare da una brusca interruzione degli ormoni. La nuova pillola è supportata da studi clinici estensivi e dall’esperienza sul campo. Inoltre la sua percentuale di efficacia contraccettiva è del 99% se assunta correttamente. Resta inteso che, sospesa l’assunzione, la donna può da subito rimanere incinta.

I numeri parlano chiaro: sette donne su 10, una volta informate del fatto che il sanguinamento non è clinicamente rilevante in fase di assunzione di un contraccettivo ormonale, preferiscono avere un minor numero di cicli nel corso di un anno.

“Si tratta di un prodotto innovativo che, grazie alla modalità di assunzione senza pausa per tre mesi, riduce a un solo sanguinamento trimestrale la mestruazione – fa eco ilprofessor Annibale Volpe, past president della Società scientifica -, consente non solo di limitare il dolore associato in taluni casi alla sindrome premestruale, ma anche di determinare un beneficio in termini di anemia da carenza da ferro e una minor limitazione alla vita attiva e sportiva delle donne”.

“Il corpo della donna non è abituato ad avere così tanti flussi mestruali: una volta si facevano più figli con conseguenti minori problemi legati al ciclo, quali – solo per citarne alcuni – emicrania ed endometriosi – spiega il professor Angelo Cagnacci, professore associato di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Modena -.

Avere il ciclo mestruale non rappresenta un vantaggio reale per la donna, soprattutto quando la mestruazione viene indotta dall’uso della contraccezione ormonale: la pillola mette a riposo le ovaie e la sua sospensione dà semplicemente luogo a una mestruazione ‘artificiale’”, sottolinea il professor Cagnacci, avvertendo che “è stato dimostrato che prolungare l’intervallo tra i flussi mestruali indotti dalla sospensione della contraccezione ormonale non ha effetti negativi sulla salute della donna. Anzi, aiuta a ridurre i disturbi e le patologie che trovano nella comparsa del flusso mestruale un loro meccanismo d’azione”.

Come influisce sulla singola persona

Mestruazioni

“Al di là delle scelte soggettive, che possono più o meno essere legate a esigenze di una vita particolarmente attiva e dinamica” precisa la professoressa Rossella Nappi, professore Associato della Sezione di Clinica Ostetrica & Ginecologica, Dipartimento di Scienze Cliniche, Chirurgiche, Diagnostiche e Pediatriche dell’Università degli Studi di Pavia “una donna su dieci, mensilmente, non sta affatto bene quando ha la mestruazione: emicrania, dolori addominali, flussi molto abbondanti possono costringerla a rimanere a letto uno o due giorni al mese”.

E specifica: “È un impatto molto forte soprattutto sul versante del benessere e della qualità di vita, ma anche sul versante economico e sociale: ci sono donne costrette a perdere giorni di lavoro, a sentirsi meno abili e dunque più stressate e a ricorrere a un consumo esagerato di analgesici e perché no anche di grandi quantità di assorbenti! Il nuovo medicinale è anche un buon compromesso per quelle che comunque vogliono mantenere il sanguinamento: il ciclo ogni tre mesi, reso meno doloroso grazie all’assunzione di estrogeni anche nei sette giorni di sospensione, garantisce un ritmo costante e allo stesso tempo influenza positivamente il senso di salute e la vita sociale e di coppia – conferma Nappi -.

È anche un buon compromesso per quelle che comunque vogliono mantenere il sanguinamento: il ciclo ogni tre mesi, reso meno doloroso grazie all’assunzione di estrogeni anche nei sette giorni di sospensione, garantisce un ritmo costante e allo stesso tempo influenza positivamente il senso di salute e la vita sociale e di coppia”.