Colesterolo nei giovani: come ridurlo e consigli

Come ridurre l’ipercolesterolemia nei giovani per diminuire il rischio di sviluppare malattie cardiache in età adulta? Occorre fare attenzione alle caratteristiche individuali, allo stile di vita e ai fattori ambientali per rallentare lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

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I ventenni sono troppo giovani per iniziare a controllare il livello del colesterolo? No, secondo uno studio pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, confermato dagli esperti dell’Università californiana di Berkeley, ci sarebbero molti buoni motivi per iniziare così precocemente lo screening.

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Chi ha il colesterolo alto tra i 20 e i 30 anni, ha un elevato rischio di sviluppare malattie coronariche durante la “mezza età”. I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 3 mila persone, sia maschi che femmine, che avevano dai 18 ai 30 anni all’inizio dello studio.
Dopo più di due decenni, i volontari hanno ripetuto i test dei livelli di colesterolo e dei depositi di calcio nelle arterie coronariche. Nei soggetti che presentavano alti livelli di colesterolo LDL già prima dei 35 anni, si sono riscontrate calcificazioni nelle arterie, rare invece in chi aveva sempre mantenuto valori ottimali.
Questi risultati suggeriscono che un eccesso di colesterolo LDL nei giovani adulti può causare danni persistenti alle arterie, e contribuisce anche ad un maggiore rischio di infarto e ictus. La ricerca non chiarisce se i giovani con LDL elevato possano migliorare la situazione utilizzando statine per abbassare il colesterolo.

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Ci sono alcuni fattori sui quali si può intervenire volontariamente per migliorare lo stile di vita e tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue e sono:

  • Alimentazione equilibrata, limitando il consumo di grassi animali, dolci e sale;
  • Sedentarietà, favorendo uno stile di vita attivo e praticando attività fisica con regolarità;
  • Consumo di alcolici;
  • Fumo.

“I giovani adulti ed i loro medici dovrebbero rendersi conto che alimentazione e attività sportiva sono importanti strategie preventive anche quando si hanno solo vent’anni” dicono i ricercatori.