Ciclo mestruale con flusso abbondante: cosa fare
Con la consulenza del dott. Pietro Cignini, specialista in Ginecologia e Ostetricia, Servizio di Diagnostica Ostetrico e Ginecologica, Artemisia Main Center Roma e Milano, cercheremo di capire quali sono i passi da fare quando il ciclo mestruale è abbondante e doloroso.
La modificazione delle caratteristiche del ciclo mestruale (durata, quantità e ritmo) è sicuramente più frequente dopo una gravidanza, tuttavia eventuali cambiamenti possono e devono sempre rientrare nei limiti della normalità, ovvero mantenersi con una cadenza di 24-30 giorni, della durata di circa 4-7 giorni.
Nei casi in cui si riscontri un’ingente quantità di flusso è possibile incorrere nel rischio di un’anemizzazione, ossia una riduzione del ferro, componente fondamentale dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi. D’altra parte la riduzione di ferro ematico (anemia sideropenica) e di riserva (contenuto nel fegato) porta a sua volta a un’accentuazione delle perdite ematiche, poiché il ferro è un elemento fondamentale per la buona coagulazione del sangue.
Il consiglio è di verificare in prima battuta i parametri ematici, coagulativi e, soprattutto, le riserve di ferro (ferritina) perché molto spesso una supplementazione di ferro è sufficiente a ripristinare un normale ciclo. In generale, le ipotesi diagnostiche possono essere raggruppate in cause disfunzionali dell’ovulazione (ovulatorie o anovulatorie), lesioni benigne (miomi, polipi endometriali, adenomiosi), neoplasie maligne (carcinomacervicale, adenocarcinoma endometriale) e patologie sistemiche (disordini piastrinici, anomalie dei fattori della coagulazione, ipotiroidismo).
Quali possono essere le cause della menometrorragia?
Le principali cause organiche determinanti menometrorragie (perdite di sangue) nelle donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni sono da ricercare nei leiomiomi, tumori benigni della muscolatura liscia (36-68%), specie se sottomucosi, nei polipi endometriali (6-20%) e nell’adenomiosi diffusa (20-25%), che si verifica quando il tessuto endometriale che normalmente riveste l’utero, cresce nelle pareti muscolari dell’utero.
In linea generale un ciclo mestruale che aumenta di flusso, in una donna in premenopausa con ciclicità mantenuta, suggerisce la presenza di patologie benigne come appunto i miomi. Mentre l’irregolarità del sanguinamento è un segno tipico dei disturbi dell’ovulazione. Tuttavia non bisogna mai dimenticare che perdite ematiche irregolari sono causate anche da neoplasie maligne, certamente infrequenti nella fascia di età compresa tra i 20 e i 50 anni, ma comunque sempre possibili.
Accertamenti e cure: mai perdere tempo
Con dei semplici test di laboratorio e diagnostici è possibile inquadrare il problema sanguinamento anomalo. Ci si dovrà rivolgere al proprio ginecologo il quale prescriverà degli esami per valutare l’assetto coagulativo e l’eventuale presenza di anemia sideropenica conseguenza e a sua volta causa delle perdite di sangue anomale.
Sarà importante l’esecuzione di un’ecografia dell’utero e delle ovaie per valutare la presenza di miomi uterini, polipi endometriali e cisti ovariche.
Infine, l’esecuzione del pap test per la valutazione del collo dell’utero e contestualmente la sua diretta visualizzazione.
Le cure andranno istruite sulla base delle risultanze degli esami, a seguito dei quali si potrà stabilire una terapia medica o chirurgica che varierà da caso a caso. Per esempio, in presenza di polipi endometriali si procederà alla loro asportazione per via endoscopica, attraverso una piccola fibra ottica per via vaginale, in day hospital. Mentre in presenza di cisti ovariche di piccole e medie dimensioni, disfunzionali, una terapia medica ormonale potrebbe essere sufficiente al loro riassorbimento spontaneo. Nelle cisti più grandi a volte si rende necessaria la loro asportazione chirurgica con la laparoscopia.