Cancro anale: il vaccino HPV per la prevenzione

Come proteggersi e prevenire il cancro anale con il vaccino HPV. Pareri contrastanti sull’efficacia di questo vaccino, mostratosi utile contro l’infezione da papilloma virus umano (HPV), causa i tumori della cervice uterina e altri tipi di tumore molto diffusi.

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Già autorizzato per la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle lesioni genitali precancerose (del collo dell’utero, della vulva e della vagina), il vaccino quadrivalente anti-HPV ha ora una nuova indicazione. Testato su un campione di maschi tra i 16 e i 26 anni, il vaccino è risultato efficace anche per la prevenzione del cancro anale e dei condilomi genitali correlati a specifici ceppi oncogeni di Papillomavirus Umano (HPV), sia nei maschi che nelle femmine, ottenendo l’autorizzazione della Commissione Europea.

La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio all’utilizzo del vaccino quadrivalente anti-HPV Gardasil®, per la prevenzione delle lesioni anali precancerose e del cancro anale causalmente connessi a particolari ceppi oncogeni di Papillomavirus Umano (HPV) sia nei maschi che nelle femmine.

Il vaccino è attualmente autorizzato dai 9 anni di età per la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle lesioni genitali precancerose (del collo dell’utero, della vulva e della vagina) causalmente correlate a specifici ceppi oncogeni di Papillomavirus umano (HPV) nelle femmine. È stato, inoltre, approvato per la prevenzione dei condilomi genitali correlati a specifici ceppi di HPV nei maschi e nelle femmine.

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L’HPV è un virus che provoca una serie di malattie e tumori, tra cui il cancro del collo dell’utero nelle donne e il cancro anale in entrambi i sessi.

“Grazie alla nuova indicazione per il cancro anale, patologia oncologica di rilevante gravità, Gardasil offre oggi uno strumento di prevenzione unico”, ha affermato il Dott. Jean-Paul Kress, Presidente di Sanofi Pasteur MSD, l’unica azienda europea dedicata esclusivamente allo sviluppo di vaccini. “La possibilità di prevenire anche il cancro anale rafforza la necessità di una diffusa vaccinazione di maschi e femmine contro l’HPV, soprattutto perché attualmente non esistono altre misure di routine o programmi di screening disponibili per la prevenzione dei tumori dell’ano”, ha concluso il Dott. Kress.

“Auspichiamo che la Sanità Pubblica estenda anche ai maschi adolescenti la vaccinazione, compiendo una grande scelta di politica sanitaria, etica e socialmente equa per proteggere le generazioni future dal cancro e dalle altre malattie causate dal virus HPV”, ha aggiunto la Dott.ssa Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di Sanofi Pasteur MSD Italia.

Il cancro anale

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Si stima che i nuovi casi di cancro anale in Europa ogni anno siano circa 6.800, dei quali il 75-80% attribuibile ai ceppi di HPV 16 e 18 (dati United Nations European Region). Studi epidemiologici dimostrano che i tumori dell’ano, con oltre il 60% dei casi, sono più frequenti nelle donne che negli uomini. Tra la popolazione maschile, l’incidenza del cancro anale è superiore negli omosessuali; tuttavia, uno studio epidemiologico ha rilevato una stima del 53% di tumori dell’ano in soggetti maschi eterosessuali.

Negli ultimi decenni, l’incidenza del cancro anale è progressivamente aumentata sia negli uomini che nelle donne, in generale nei Paesi industrializzati ed in particolare in Europa.

I programmi di vaccinazione anti-HPV

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Attualmente, tutti i Paesi europei attuano programmi di vaccinazione anti-HPV contro il tumore del collo dell’utero rivolti alle ragazze, molti dei quali in ambiente scolastico. Dal settembre 2014, l’Austria sarà il primo Paese dove il programma di vaccinazione anti-HPV vedrà la somministrazione di Gardasil® universalmente a bambini e bambine. Per ulteriori informazioni sui programmi di vaccinazione europei visitare il sito internet dello European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) all’indirizzo http://www.ecdc.europa.eu/