Botox: tutti gli usi

Arianna Preciballe
  • Appassionata di Gossip e Tv
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Da vent’anni il botox cura importanti patologie oftalmiche e neurologiche come lo strabismo, il blefarospasmo, la spasticità focale del polso e della mano in pazienti adulti colpiti da ictus cerebrale e l’iperidrosi. Insomma, non solo un rimedio alle zampe di gallina. 

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Si ricreda chi pensa alla tossina botulinica solo come rimedio per mandare in panchina il bisturi. Ne sa qualcosa il professor Paolo Martelletti, direttore del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma che, intervenuto alla seconda edizione del Congresso di Dermatologia Estetica, attende venga approvato l’uso della tossina botulinica per la cura dell’emicrania. Come avviene dalla FDA e dall’EMEA altrove.

Intanto il botulino si usa per riempire rughe e rughette di uomini e donne spaventate dalla pelle in caduta libera intorno agli “anta”. I numeri parlano chiaro: lo scorso anno, sono state 10 milioni le fiale di tossina botulinica autorizzata e usata per fini estetici, in tutto il mondo; 2.600.000 negli USA e 100.000 in Italia.

Considerando che si eseguono mediamente 2 trattamenti all’anno (ogni 6 mesi circa), nel 2010 almeno 50.000 italiani si sono sottoposti al trattamento.

E per quest’anno si prevede un forte aumento. Merito anche della yaluronidasi, enzima (addizionato ad anestetico) in grado di sciogliere in 24-48 ore l’acido ialuronico, nei casi in cui si sia ottenuto un risultato non desiderato.

Botox: ancor pregiudizi e luoghi comuni

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Per fare chiarezza sui pregiudizi che ancora sussistono in alcune persone, nonostante anni di pratica clinica, di esperienza professionale e di studi scientifici, l’Accademia Dermatologica Romana (ADR) e la SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse – hanno perfino organizzato la “Tavola Rotonda sulla Tossina Botulinica”, incastonandola nel Congresso Dermatologico.

“Attraverso uno studio condotto dal nostro dipartimento in corso di pubblicazione su una importante rivista americana di dermatologia, l’American Journal of Clinical Dermatology, abbiamo effettuato una revisione della letteratura scientifica per evidenziare l’efficacia e la sicurezza delle tossine botuliniche attualmente autorizzate per il trattamento delle rughe glabellari, ossia quei segni d’espressione che si formano corrucciando, tra le sopracciglia.

Attraverso questa analisi abbiamo messo in evidenza come la letteratura scientifica dimostri ampiamente efficacia e sicurezza delle formulazioni di tossina botulinica finora approvate per uso estetico. Gli effetti collaterali minori, quali mal di testa, gonfiore locale, ecchimosi, sono piuttosto frequenti ma temporanei, mentre quelli di maggior entità sono estremamente rari e comunque reversibili”.

ha affermato Nicolò Scuderi, professore di chirurgia plastica presso La Sapienza Università di Roma.