Aterosclerosi: quando sottoporsi al check-up
A cura del prof. Pier Luigi Rossi, Medico Specialista di Medicina Preventiva e Scienza dell’Alimentazione. Vediamo insieme quando sottoporsi ad un check-up per l’aterosclerosi.
L’aterosclerosi, è una patologia infiammatoria delle pareti delle arterie, che in Italia e in molti Paesi industrializzati del mondo rappresenta un problema sanitario di primaria importanza, e che è una delle principali cause di infarto e ictus.
Tutti i vasi sanguigni sono rivestiti nel loro interno da cellule particolari, dette endoteliali. La loro superficie è di circa 700 metri quadrati. Un’area davvero imponente, esposta a continue aggressioni di sostanze contenute nel sangue. Ma quali sono queste molecole aggressive?
La più moderna ricerca scientifica ha già risposto a questa domanda: il 50% delle persone colpite da infarto del miocardio hanno giusti livelli di colesterolo. Questa importante osservazione svela, quindi, l’esistenza di altri fattori di rischio, spesso ignorati. Il colesterolo elevato, infatti, non può essere considerata la sola e unica causa di aterosclerosi e di patologie cardio-vascolari. Occorre, quindi, prendere in considerazione le altre indagini che elenchiamo di seguito e che possono essere eseguite in ogni ospedale e laboratorio.
I valori da indagare
Il colesterolo “alto” non è l’unica spia, esistono altre indagini che è consigliabile effettuare. Vediamo insieme quali:
- Insulina, glicemia ed emoglobina glicata
- Omocisteina
- Proteina C Reattiva
- Lipoproteina a (Lpa)
- Complemento C3
- Fibrinogeno
- Colesterolo LDL
Insulina, glicemia ed emoglobina glicata
L’insulina è un ormone secreto dal pancreas sotto lo stimolo della dose giornaliera di carboidrati. Un eccesso di alimenti come pasta, pane, patate, dolci, miele e zucchero causano un aumento della glicemia con bruschi rialzi dell’insulina nel sangue.
Ma anche un fegato steatosico (grasso) e un eccesso di massa grassa corporea causano un aumento di insulina, condizione, questa, che porta allo stress ossidativo con formazione di radicali liberi dell’ossigeno, molecole aggressive contro le pareti delle arterie.
Lo stress ossidativo delle cellule endoteliali causa infiammazione e degenerazione delle arterie con aterosclerosi. Un eccesso di insulina e glicemia porta anche a valori elevati di emoglobina glicatae a un invecchiamento precoce.
Omocisteina
È una molecola più aggressiva dello stesso colesterolo contro le pareti arteriose. Deriva da un aminoacido essenziale, la metionina, introdotto con un’alimentazione giornaliera composta in prevalenza con alimenti di origine animale, carne rossa e bianca, un eccesso di formaggi e latticini, salumi, pasta e prodotti contenenti farina di grano duro e una carenza di alimenti vegetali freschi.
Proteina C Reattiva
È prodotta dal fegato e un suo valore elevato indica che le pareti delle arterie sono colpite da infiammazione e aterosclerosi causato dalla obesità viscerale, anche in presenza di bassi valori di colesterolo.
Lipoproteina (LPA)
Numerosi studi hanno dimostrato come livelli elevati di Lpa nel sangue siano causa di patologie cardio-vascolari e cerebrovascolari: infarto, trombosi e ictus cerebrale.
Complemento C3
Alti livelli del Complemento C3 sono indicatori positivi per rischio di infarto miocardico.
Fibrinogeno
È una proteina prodotta dalle stesse cellule che rivestono l’interno delle arterie e può portare alla formazione di trombi, condizione da evitare.
Colesterolo LDL
Il colesterolo LDL è una parte del colesterolo totale e, insieme ad alti livelli di trigliceridi, partecipa alla formazione della placca aterosclerotica con conseguente restringimento del diametro delle arterie. Chi ha elevati valori di colesterolo LDL tende ad avere bassi valori di vitamina D, da ricercare nel sangue.