Verissimo, Raimondo Todaro diventa rosso parlando di Francesca

Nello studio di Verissimo, ospite di Silvia Toffanin, Raimondo Todaro non si limita a raccontare la sua storia, la sua famiglia e nemmeno la scelta di diventare un’insegnante della scuola di Amici. La stessa scuola dove balla anche la sua ex moglie Francesca Tocca. Ritorno di fiamma?

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Ci sarà un ritorno di fiamma tra Francesca Tocca e Raimondo Todaro? È la domanda che Silvia Toffanin fa al ballerino di Amici. Una domanda fatta nel salotto di Verissimo alla quale l’ex di Ballando con le stelle risponde con un po’ di imbarazzo.

“Di solito è la donna che decide, stai chiedendo alla persona sbagliata”

Battuta o no, tra i due c’è nuovamente un ottimo rapporto anche grazie a Jasmine la bambina di 8 anni che riempie il cuore di entrambi i genitori impegnati a educarla e crescerla con i giusti valori.

“Se seguirà le orme dei genitori? Al momento fa danza classica ma balla tantissimo a casa, mette canzoni su YouTube e si mette a ballare. Le piace molto seguire i balli di Giulia, la ballerina vincitrice di Amici nella scorsa edizione. Non importa cosa farà, l’importante per me è che sarà felice…”

E felice Raimondo Todaro oggi lo è. È diventato grande, ha scelto di fare un passo in avanti della sua carriera: lasciare non senza qualche polemica Milly Carlucci per abbracciare Maria De Filippi e Alessandra Celentano…

“Alessandra sembra molto spigolosa, ma dietro le quinte è molto diversa. Io voglio aiutare i ragazzi a migliorare, anche e soprattutto dal punto di vista umano: devono avere rispetto di chi lavora per loro”.

La malattia del padre ha cambiato le prospettive di Raimondo

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Nel salotto di Silvia Toffanin, Raimondo Todaro parla anche della sua famiglia e soprattutto della malattia di suo padre.

“Mia madre avrebbe fatto qualsiasi cosa per me e mio fratello, è la classica madre pronta anche ad allacciarti le scarpe. Poi è successo, quando eravamo ancora dei ragazzini, che mio padre si ammalò gravemente. Una malattia terribile, che lo costrinse a smettere di lavorare: avevamo capito che era il momento di ripagare tutti i sacrifici dei nostri genitori e abbiamo aperto una scuola di danza, a Catania, in un quartiere difficile…”.

Una scelta che li ha uniti ancora di più, li ha fatti diventare ancora più grandi.

“Ci piace pensare di aver salvato tanti ragazzi dalla strada, in quelle due ore di lezione almeno eravamo certi che non fossero in giro a fare casini”