Tumore alla prostata: diagnosi e cure
La cura migliore per il tumore alla prostata? Impossibile dare una risposta univoca ai quasi 43mila italiani che ogni anno si trovano a dover fare i conti con questa diagnosi.
“Non esiste il trattamento giusto in assoluto”, spiegano gli specialisti della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) e del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) che hanno presentato a Milano i risultati della seconda fase del progetto “PerSTEP”, Percorso Teorico Pratico in ambito uro-oncologico.
“Oggi abbiamo molte strategie efficaci, che ci consentono di poter decidere, insieme al paziente, qual è la soluzione migliore nel suo caso. Valutando pro e contro con lui e all’interno di un team multidisciplinare” spiegano gli specialisti.
Così come è noto che esistono molti tipi diversi di tumore prostatico, più o meno aggressivi, ogni terapia può avere effetti collaterali.
“Ecco perché è fondamentale che gli tutti uomini, davanti a una diagnosi, siano informati su tutte le opzioni a disposizione e possano valutare bene i pro e i contro di ogni scelta – spiega Giario Conti, Presidente SIUrO -. La multidisciplinarietà rappresenta un approccio vincente che vede urologi, oncologi, radioterapisti e psicologi lavorare insieme nell’ottica di una migliore gestione del paziente. Alcuni studi scientifici lo hanno dimostrato e i risultati ottenuti con il progetto PerSTEP lo confermano: gli esiti sono migliori se a seguire il malato c’è un team e non un singolo specialista”, sottolinea Conti.
aggiunge Roberto Labianca, past president CIPOMO:
“Inquadrare e concordare decisioni e proposte terapeutiche sui diversi casi permette di porre il paziente al centro del processo di cura, garantendo informazioni esaustive, obiettive e non contraddittorie sulle opzioni disponibili, evitando consulenze multiple”,
Il progetto PerSTEP
Il progetto PerSTEP, ideato dalla SIUrO e dal CIPOMO e sostenuto in modo non condizionante da Sanofi, è nato con l’obiettivo di diffondere un nuovo modello organizzativo per trattare il cancro alla prostata, impostato sulla multidisciplinarietà e la multi professionalità.
“Quello che gli uomini devono sapere — chiarisce Tiziana Magnani, Project Manager del Progetto PerSTEP — è che essere seguiti da un team multidisciplinare ha tre vantaggi. Primo: garantisce una migliore informazione e comunicazione con il paziente, che può così davvero scegliere con cognizione di causa la terapia che ritiene più adatta a sé fra quelle proposte. Secondo: ci sono maggiori probabilità che vengano seguite le Linee guida per il trattamento della patologia, visto che i vari specialisti si confrontano e analizzano insieme il caso. Terzo: in questo modo le terapie si rivelano più efficaci”.