Tommaso Zorzi: polemiche e insulti dopo Euro 2020

Ilaria Bucataio
  • Dott. in Scienze della comunicazione
12/07/2021

La vittoria dell’Italia a Euro 2020 non è stata motivo di grande gioia per Tommaso Zorzi, che ha confessato di non essere appassionato di calcio. Dopo questa dichiarazione sui social si sono scatenate le polemiche e non sono mancati insulti nei confronti dell’influencer che, come al solito, ha risposto a modo suo. 

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La vittoria dell’Italia ad Euro 2020, arrivata più di 50 anni dopo l’ultimo trionfo, ha fatto esultare tutti gli italiani. Moltissimi dei personaggi del mondo dello spettacolo hanno condiviso la loro esultanza e la grande gioia sui social: tra questi, però, non c’è stato Tommaso Zorzi, che ha confessato di essere felice per questo successo ma di non essere molto interessato né al calcio né a questo tipo di traguardi.

Non solo, l’influencer ha colto l’occasione per far tornare l’attenzione sul ddl Zan, condividendo una frase che sta circolando sul web:

“Bello esultare per la vittoria degli Europei ma domani in senato si terrà la sfida per la civiltà sul ddl Zan. E vogliamo poter festeggiare anche per i diritti di tutti”.

Un post che ha dato subito il via alle polemiche sui social.

Tommaso Zorzi: la risposta alle polemiche

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Dati i diversi messaggi che sono arrivati a Tommaso Zorzi, l’influencer ha cercato di spiegare meglio il concetto:

“Una cosa ovviamente non esclude l’altra. Ma se mai dovessi scendere io in piazza a festeggiare qualcosa, scenderei in piazza a festeggiare la libertà e i diritti di tutti. Ma ribadisco che la vittoria di ieri sera, per la maggior parte degli italiani, è stata liberatoria e andava giustamente stra-festeggiata”.

Tommaso Zorzi, nonostante la precisazione, ha mostrato uno dei messaggi che gli sono arrivati, con un insulto a sfondo sessuale, affermando di essere libero di poter esprimere una sua opinione senza per questo dover essere attaccato:

“Sicuramente la nazionale è orgoglio italiano, lo è sempre stata e lo è a maggior ragione quando vince. Ma se ci fosse questa coesione a livello nazionale anche per la lotta per alcuni diritti, come per il ddl Zan, credo che saremmo un paese migliore: questo non toglie nulla al calcio e penso che sia un’opinione condivisibile”.