Serena Bortone nel mirino: rischia il licenziamento?
- Giornalista Pubblicista
- Dott. in Lettere e Storia
Secondo un articolo di Giuseppe Candela su “Dagospia” Serena Bortone sarebbe nel mirino degli ambienti politici del centrodestra che la vorrebbero via dalla conduzione di “Oggi è un altro giorno”: “Le ragioni sono solo politiche: la giornalista è considerata vicina al centrosinistra, in quella fascia oraria i partiti di maggioranza sognerebbero nomi differenti”.
Serena Bortone ad un passo dal licenziamento? Questo starebbe accadendo, almeno stando a Giuseppe Candela, il giornalista di “Dagospia” che avrebbe lanciato la bordata.
La conduttrice nel mirino del centrodestra. Serena Bortone è nel mirino del centrodestra. La conduttrice di “Oggi è un altro giorno” ha ottenuto ascolti più alti di chi l’ha preceduta, con un prodotto interno e alzando il livello qualitativo. Le ragioni sono solo politiche: la giornalista è considerata vicina al centrosinistra, in quella fascia oraria i partiti di maggioranza (soprattuto Fratelli d’Italia e Lega) sognerebbero nomi differenti. Quali?
Un allarme lanciato e che di certo ha messo in ansia i fan della conduttrice, che solo un anno fa aveva festeggiato il successo della sua trasmissione.
Serena Bortone racconta il suo successo
Devo dire che erano in pochi a credere in questo progetto. Pochi, ma qualcuno c’era e tra questi anche il direttore di Rai Uno, che ringrazio dal profondo del mio cuore per aver scelto me in questa fascia oraria. Ma devo ringraziare anche tutti quelli che con me si sono messi in cammino in questo viaggio complesso, che all’inizio era un’incognita.
E ancora:
Ringrazio i 1000 ospiti che abbiamo accolto senza mai giudicarli, ci siamo tanto divertiti ma soprattutto abbiamo cercato di illuminare l’Italia del valore, dell’inclusione, della fragilità, della cultura, del sano confronto politico. Di illuminare un’Italia in cui tutti hanno il diritto di essere se stessi, di esprimere la propria autenticità. Li ringrazio tutti per essersi raccontati e aver creduto in noi.
Forse queste ultime parole non sono piaciute proprio a tutti…
