L’isola dei famosi: Nicola Savino confessa, “ho l’ambizione di essere un giovane”
Nicola Savino di recente è stato tra gli ospiti di Michele Impossibile, il one woman show condotto da Michelle Hunziker in prima serata su Canale 5. In occasione del programma tv Nicola Savino ha parlato della sua carriera rivelando che il suo primo amore non era la tv.
Il conduttore televisivo ed opinionista dell’ultima edizione de L’Isola dei Famosi Nicola Savino è piaciuto molto al pubblico del reality show targato Mediaset, per la sua spontaneità e simpatia nel suo ruolo di opinionista. Dopo l’esperienza nel reality show Nicola Savino prosegue la sua carriera di conduttore radio-televisivo e alle pagine di Vanity Fair rivela:
Tutte le mattine, quando vado in radio e metto la cuffia in testa, sono consapevole di fare quello che era il mio sogno dei 16 anni.
Poi parlando degli ascolti ha confessato:
non faccio come i miei colleghi che dicono che l’ascolto non conta, perché è inutile che ci prendiamo in giro: conta. È un po’ come la scritta negli spogliatoi della Juventus, anche se mi costa molto citarla: ”Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Ecco, oggi per la tv è così con gli ascolti. Lavorare sulle piattaforme ti permette di liberarti di questo assillo.
L’isola dei famosi: Nicola Savino confessa, non era lei il suo primo amore!
Nicola Savino sul suo lavoro ha aggiunto:
la televisione sembra diventato il lavoro che gli italiani non vogliono più fare: i ragazzi under 20 la televisione non la guardano, non sanno più a che canale corrisponde il tasto del telecomando. In compenso, conoscono benissimo le piattaforme.
Infine ha svelato che il suo primo amore non era la tv bensì la radio e soprattutto l’attività da dj:
sono un uomo di 54 anni con l’ambizione di essere un giovane. Per le mie radici professionali, visto che mi definisco disc jockey, devo essere aggiornato. Ma rimango un 54enne: altrimenti questo potrebbe portare a delle nevrosi preoccupanti.
In una passata intervista al Corriere Savino aveva anche parlato della malattia del padre e di come ciò ha influenzato la sua vita:
Da piccolo non avevo gli strumenti per capire cosa fosse quello che allora chiamavano ‘l’esaurimento nervoso’. Tu vuoi che tuo padre giochi con te a pallone, ti porti a vedere la partita… vuoi insomma che sia un padre, ma questo non era possibile. Crescendo, mi è capitato poi di vedere mio papà in stato confusionale… momenti rari, per fortuna, ma sono successi. Quando ti manca qualcosa di così importante da piccolo, superarlo non è semplice.