Ipnosi: cos’è e le varie tecniche

Caterina Mora
  • Dott. in Biologia della nutrizione
26/01/2021

L’ipnosi trova indicazione in numerosi stati di disagio psicologico: ansia, depressione, attacchi di panico, fobie e si è rivelata d’aiuto in alcune malattie di origine psicosomatica. Essa porta all’auto-guarigione attraverso un percorso introspettivo guidato dallo psicoterapeuta

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Tecnicamente, l’ipnosi è una condizione di modificazione dello stato di coscienza provocato artificialmente da uno psicoterapeuta.

Pur derivando dal greco Hypnos, “sonno” , oggi sappiamo che l’ipnosi non ha nulla a che fare con il sonno. Questo, infatti, è caratterizzato da una perdita dello stato di consapevolezza del sé e da una ridotta capacità di rispondere alle stimolazioni ambientali, a differenza dell’ipnosi che presenta uno stato di vigilanza della nostra coscienza.

Tutti, inconsapevolmente, abbiamo sperimentato cos’è l’ipnosi, dato che quotidianamente può capitare di essere “ipnotizzati“, o particolarmente concentrati: durante la guida dell’auto, durante l’ascolto di un discorso o da parte di una persona di fronte a noi. A differenza dell’ipnosi clinica, però, questi momenti sono casuali e non indirizzati a particolari finalità.

L’ipnosi guidata, invece, può portare a far luce su ciò che alle persone risulta spesso incomprensibile, nonché a mettere in moto meccanismi di auto-guarigione.

Per esempio, un trauma oppure un’esperienza personale rivissuta in maniera protetta, possono contribuire a sciogliere nodi e a curare sintomi e problemi che, in tal modo, arrivano anche a scomparire in maniera del tutto spontanea.

Le tecniche

Ipnosi: una tecnica per “comunicare” con l’inconscio | Psicologia e Sesso

Esistono diversi tipi di ipnosi, da utilizzare a seconda delle esigenze delle singole persone:

L’ipnosi regressiva

Come dice la parola, consente di regredire nel proprio passato. Le pratiche di regressione sono tutte di chiara impronta freudiana e junghiana e successivamente sono state rielaborate e approfondite per consentire a molti pazienti di riuscire a trovare una soluzione appropriata e personale a problemi e a blocchi post-traumatici.

Queste tecniche di regressione possono far affiorare dall’inconscio, grazie allo stato di “trance“, un ricordo, un episodio, una situazione per meglio comprenderli e guarire, poiché in tal modo prova a modificare forme di comportamento dannose che normalmente sono mese in atto in maniera automatica e inconsapevole.

L’ipnosi ericksoniana

Prende il nome dal suo ideatore, il medico e psichiatra clinico Milton Erickson. Si concentra, invece, sulla comprensione del problema nella sua forma attuale, cioè sui sintomi che comportano i disagi maggiori nel paziente.

È una terapia pragmatica, tesa al risultato e focalizzata sul presente e sul futuro; non si sofferma sulle radici profonde del malessere, ma interviene sulle sue immediate manifestazioni.

I problemi sono letti come una risposta, ormai inadeguata e disfunzionale, a uno stimolo esterno. E spesso risolvendone uno si genera una reazione a catena positiva che facilita l’emancipazione da altre fonti di disagio.

L’uso terapeutico in questo caso, è prevalentemente rivolto al controllo del dolore (in medicina, in psicologia clinica e in odontoiatria) e delle emozioni negative (disturbi d’ansia, attacchi di panico, rabbie, tristezze, dipendenze).