Contraccezione: i metodi più sicuri
Con la consulenza del dott. Umberto Gattei, dirigente medico Unità operativa di Ginecologia e ostetricia della Clinica Mangiagalli di Milano, torniamo a parlare dell’importanza dei contraccettivi e, in particolare, del preservativo, l’unico che protegge anche dalla malattie sessualmente trasmissibili.
Oggi i metodi contraccettivi a disposizione sono vari e fanno entrare in gioco molti fattori non più solo legati al desiderio di non concepire un figlio, ma che riguardano altri aspetti della vita della donna come il peso, la protezione verso le malattie sessualmente trasmissibili, la salute e bellezza.
Come orientarsi, allora, nella vasta scelta? Avendo ben chiare le proprie esigenze e cosa si vuole ottenere dalla contraccezione ma con un occhio di riguardo anche all’età e ai pro e contro di ogni metodo.
Preservativo: l’unico che protegge
“Il preservativo deve essere utilizzato, soprattutto da chi ha una vita sessuale “instabile”, fin dall’inizio del rapporto, poiché protegge contro l’Hiv e le altre malattie come Clamidia, Gonorrea, Candida, Sifilide ed Epatite”
spiega Vincenzina Bruni, del Consiglio direttivo della Società Italiana della Contraccezione, che avverte che serve maggiore informazione, soprattutto tra i giovani.
L’età delle prime esperienze, infatti, si è abbassata: uno su cinque tra gli adolescenti non ancora quindicenni ha già iniziato l’attività sessuale ma è impreparato e poco informato sulle implicazioni che comporta.
E la questione si complica se si mettono in gioco anche riferimenti di tipo religioso. Il preservativo, infatti, non è ammesso dalla Chiesa, così come i metodi contraccettivi in generale, fatta eccezione per quelli naturali.
Fino a qualche anno fa, in realtà, si condannava l’atto sessuale fine a sé stesso, al solo scopo di piacere e non orientato alla procreazione. Oggi, invece, il pensiero è un po’ cambiato ma non si è ancora modificato radicalmente: viene infatti accettata solo la pratica contraccettiva naturale.