Consigli per (evitare) lo shopping

Anna Vitale
  • Laureata in Scienze della Comunicazione digitale e d’impresa
  • Responsabile di redazione
28/02/2021

Con l’aiuto della dottoressa Rosella Semplici, psicologa di Milano, scopriamo quali tecniche vengono utilizzate dagli esperti marketing per indurci a comprare. In questo modo sarà più facile riuscire a resistere alla tentazione e desistere dall’acquisto.

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Nessuno dovrebbe ritenersi immune dalla febbre da shopping, ma per difendersi dalle tentazioni, bisognerebbe conoscere le tecniche con cui veniamo abilmente sedotti e i relativi antidoti.

Nonostante l’attuale crisi economica, spesso si finisce con l’acquistare oggetti inutili solo perché si è attratti da confezioni eleganti o da pubblicità ammiccanti. Altrettanto frequente è il caso degli acquisti a rate di oggetti costosi che, mese dopo mese, ci fanno pentire della nostra arrendevolezza. Ma quali sono i punti deboli su cui gli esperti di marketing fanno? Ecco che cosa ne pensa la dottoressa Rossella Semplici, psicologa di Milano.

Le pulsioni all’acquisto

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I professionisti del marketing, grazie a studi specifici, sono in grado di elaborare strategie idonee alla promozione di beni e servizi; in un mercato sempre più competitivo sono previsti corsi di tecniche di marketing applicate alla vendita anche per chi lavora a diretto contatto con i consumatori.

Può capitare, pertanto, di entrare in un negozio per acquistare soltanto un paio di guanti e di imbattersi in abili commesse, capaci di suggerire altri accessori, pronte a fare un complimento e a sottolineare i numerosi pregi dell’oggetto appena adocchiato; invogliando l’incauto acquirente a riempire la borsa e svuotare il portafogli.

Si può acquistare un oggetto non preventivato perché rappresenta una vantaggiosa occasione, non spendibile subito, ma in un futuro prossimo. L’acquisto imprevisto può anche dipendere da una certa facilità ad essere influenzati, quindi sarebbe opportuno farsi accompagnare da persona di fiducia, pronta a dare un’opinione obiettiva.

In altri casi è la difficoltà relazionale che gioca un ruolo prioritario. Coloro che hanno problemi in quest’ambito, possono provare sensazioni di vuoto interiore, insoddisfazione, inquietudine e noia. Possono incorrere in un progressivo impoverimento del proprio mondo interiore, a cui l’oggetto acquistato sembra poter rimediare, colmando presunte mancanze o attenuando fragilità dell’io.

Articoli in bella mostra

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L’irrefrenabile voglia di comprare inizia già dalle vetrine, quando lo sguardo viene attratto da oggetti opportunamente posizionati.

Per esempio, i negozi che si caratterizzano per vendite a prezzo contenuto attirano l’interesse mettendo in evidenza proprio i cartellini che riportano cifre basse, che invogliano a un acquisto “poco impegnativo”, anche se a volte inutile o non “azzeccato”.

Al contrario, nei negozi più chic le vetrine non sono mai “affollate” e i prezzi sono spesso volutamente omessi, come per ammiccare a una clientela selezionata. Naturalmente neppure il costo elevato è garanzia di qualità.

Questione di spazio e tempo

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A volte, per trovare l’articolo che desideriamo comprare, dobbiamo compiere un percorso forzato, attraversando l’intero negozio ed esponendoci così a mille tentazioni. Strada facendo, si è sollecitati a prendere in considerazione altre merci che attirano l’attenzione.

Anche la disposizione dei colori non è casuale: prima i più scuri, poi quelli più accesi, come l’arancione e il rosso, per ultimi quelli più chiari. Per non essere tentati, si potrebbe decidere di fare un giro tra gli scaffali solo dopo aver pagato.

Un accorgimento molto efficace nelle strategie di vendita consiste nel trattenere in negozio il cliente più a lungo possibile; da questo stratagemma ci si potrebbe difendere scegliendo di fare shopping quando si ha poco tempo a disposizione.