Bullismo su internet: cos’è e come combatterlo

Vito Girelli
  • Dott. in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa
24/01/2021

Il bullismo si sta spaventosamente “evolvendo” grazie alle nuove tecnologie informatiche. Preoccupanti sono i dati riguardo al cyberbullismo che attanaglia adolescenti e genitori impreparati. Come riconoscerlo? E soprattutto, di che cosa si tratta esattamente? Abbiamo chiesto agli esperti!

Cyberbullismo

Da un’indagine europea, svolta in collaborazione con Telefono Azzurro, emerge che il 28,7% dei ragazzi – su un totale di 5042 studenti intervistati di età compresa tra i 12 e i 18 anni – è stato vittima, almeno una volta, del fenomeno del cyberbullismo.

L’affiancarsi di questa nuova forma di persecuzione al bullismo tradizionale, fenomeno tra l’altro in costante aumento e molto sentito sia dai genitori che dai figli, è dovuto al fatto che le relazioni sociali dei giovani, oggigiorno, sono sempre più virtuali grazie all’utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali.

Ed ecco il motivo dell’impellente esigenza di prevenzione promossa da Telefono Azzurro con il progetto “Bullismo fermiamolo adesso”, progetto che implica la tutela delle vittime sotto ogni aspetto: dalla prevenzione alla formazione, dall’ascolto all’intervento.

L’iniziativa mira a sensibilizzare tutti i cittadini (adolescenti e adulti) su questa nuova forma di sopruso, tramite la promozione delle attività divulgative, sia nelle strutture scolastiche che in quelle extrascolastiche.

Inoltre, la stessa Onlus mette a disposizione una linea di ascolto, e una chat per rompere quel muro di angoscia e solitudine che attanaglia chi è soggetto a violenze di questo tipo.

Cos è il Cyberbullo?

Bullism

Le caratteristiche del bullismo online sono rappresentate da minacce pervasive e persistenti postate direttamente su social network, blog, email o SMS, e corredate anche dalla pubblicazione di filmati e fotografie personali sul web.

Questo perché il fine ultimo del cyberbullo è quello di screditare la propria vittima di fronte ad un pubblico esponenziale di contatti che l’adolescente si è ritagliato con cura e impegno (il gruppo della scuola, della parrocchia, della palestra, e così via).

Altre peculiarità del crimine, che rendono più agevole la persecuzione della vittima, riguardano la possibilità di agire in tutto anonimato e la distanza fisica del cyberbullo creata dall’utilizzo del pc con finalità propriamente intimidatorie.

Nostro figlio è vittima di bullismo online?

Ma come può il genitore capire se il proprio ragazzo è soggetto a crimini informatici?

Di solito, per una serie di ragioni che vanno dalla timidezza, all’imbarazzo e alla paura di essere giudicati, accusati, non capiti, l’adolescente non rivela subito il problema che lo riguarda e che lo affligge.

Nonostante questo iniziale atteggiamento di chiusura, l’adulto può percepire il disagio provocato dal cyberbullismo da segnali precisi quali ansia, depressione, bassa autostima e auto-isolamento, lanciati dal proprio figlio. In ultimo, nei casi di maggior debolezza della vittima, possono verificarsi anche azioni suicidarie.

Con la collaborazione della dott.ssa Laura Sardone, Psicologo Psicoterapeuta e Presidente Associazione Psy ONLUS in Roma.