Tinte e smalti vietati in gravidanza?

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Il dr. Pietro Cignini, specialista in ginecologia e ostetricia e docente di diagnosi prenatale presso il Centro Artemisia di Roma, risponde ad alcuni nostri quesiti che spesso generano confusione nelle donne in dolce attesa.

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Quando una donna rimane incinta sono diverse le domande che ci si pone. Tra queste ci sono anche quelle relative a prodotti cosmetici e di bellezza.

Le tinte per capelli e gli smalti per unghie sono alcuni dei prodotti su cui la futura mamma si fa più domande. Si possono usare in gravidanza o rischiano di far male al bambino?

Tinture per capelli in gravidanza: pro o contro?

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L’uso di sostanze chimiche in gravidanza, specialmente nei primi tre mesi è assolutamente sconsigliato. Pertanto anche l’uso di tinte per capelli deve essere assolutamente evitato.

Questo perché alcune sostanze in esse contenute come ammoniaca e resorcina attraverso il cuoio capelluto possono arrivare al feto, passando attraverso la barriera placentare che non riesce a filtrarle. E queste, è stato dimostrato, sono dannose per il feto.

Pertanto, se necessario, si possono utilizzare delle tinte a base di coloranti naturali, ove non siano assolutamente contenute sostanze chimiche (ammoniaca, resorcina, parabeni etc).

È importante chiedere al proprio parrucchiere di fiducia di controllare l’etichetta del prodotto e la sua composizione. Altro accorgimento per ridurre ulteriormente i rischi è di evitare il contatto con il cuoio capelluto, applicando, quindi, il prodotto sui capelli a qualche millimetro di distanza dall’attaccatura.

Si possono utilizzare smalti e acetone in gravidanza?

Smalti

Gli smalti per le unghie contengono sostanze potenzialmente dannose sia per il feto che per la madre. Infatti, alcune di esse possono causare irritazioni, dermatiti fino anche a reazioni allergiche di grave entità.

Tuttavia, la Food and Drug Admnistration ha riconosciuto come l’esposizione saltuaria a queste sostanze non sia tale da causare queste complicazioni.

Quello che invece preoccupa sono i fumi esalati sia dagli smalti ma anche e soprattutto dai solventi utilizzati per rimuoverli, come l’acetone.

Esiste uno studio ormai datato, del 1994, effettuato tra addetti di cosmetologia che tutti i giorni lavoravano con questi solventi; si è notata una più alta incidenza di aborti spontanei al primo trimestre di gravidanza.

Per ridurre al minimo queste evenienze si raccomanda, quindi, di applicare lo smalto (o i solventi per rimuoverli) in una stanza ben arieggiata, magari vicino ad una finestra aperta.