Febbre nei bambini: come aiutarli senza antibiotici
Il bambino ha la febbre? Stop agli antibiotici. È questo il monito lanciato dal prof. Maurizio De Martino, ordinario di pediatria all’Università di Firenze e Direttore del Dipartimento di Pediatria Internistica presso l’Ospedale Pediatrico Meyer (Firenze) intervenuto al simposio di Lecce dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss ).
“La febbre è indispensabile per la sopravvivenza, perché a temperatura febbrile funzionano meglio i meccanismi immunologici mentre funzionano peggio virus e batteri. I pediatri sanno che è brutta la prognosi di bambini con infezioni gravi ma che non sviluppano febbre. E sanno anche che abbassare la febbre comporta regolarmente un allungamento delle condizioni infettive”.
ha spiegato il prof. Maurizio De Martino.
Febbre nei più piccoli? 5 regole per aiutarli
- Impiegare solo il termometro elettronico digitale e solo sotto l’ascella: è lo strumento migliore di misurazione della temperatura corporea. La via rettale è causa di sconforto e anche di incidenti.
- Far visitare in giornata il lattante febbrile, perché è frequente la possibilità di infezione batterica grave;
- Se la febbre non si abbassa non intestardirsi con l’antibiotico: non sempre la febbre è causata da infezione;
- Pensare sempre alla malaria nel bambino febbrile di ritorno da un Paese a endemia malarica;
- Non esiste la febbre da eruzione dentaria.
Anche le convulsioni in corso di febbre non derivano direttamente dalla febbre, ma da una predisposizione geneticamente determinata del fisico a produrre, in corso di infezione, una particolare proteina (interleuchina) prodotta in eccesso dal sistema immunitario.
“L’antipiretico di prima scelta è il paracetamolo (con dosaggio di 60 mg/kg/giorno, suddiviso in 4 dosi – da somministrare ogni 6 ore), è l’unica possibilità di cura, ma deve essere impiegato soltanto quando la febbre si associa a condizioni di malessere e dolore (mal di testa, dolori muscolari, dolori articolari). Se il bambino è febbrile, ma sta bene, somministrare l’antipiretico è un errore molto grave”.
Come somministrare correttamente l’antipiretico paracetamolo
- Rispettare la dose prescritta dal medico o indicata nel foglio illustrativo;
- Rispettare i tempi di assunzione indicati dal medico, ne prolungandoli ne accorciandoli;
- L’effetto deve essere atteso dopo circa un’ora e mezza;
- La via di somministrazione è sempre quella orale, salvo casi rari;
- Non impiegare mai mezzi fisici, i cosiddetti ‘rimedi della nonna’ come spugnature, ghiaccio, o pezzette, non solo perché inutili (la febbre è un innalzamento centrale e non periferico della temperatura corporea), ma anche controproducenti: causano brivido e quindi innalzamento della temperatura e malessere nel bambino (ché ha già i guai suoi per la malattia in corso).