Energy drink: rischi ed effetti collaterali
Le preoccupazioni riguardo al loro consumo sono così tante che in diversi Paesi i ministeri preposti hanno dovuto fornire informazioni che rassicurassero i consumatori. Stiamo parlando degli energy drink, le bevande energetiche che esercitano sui nostri ragazzi un fascino sempre più forte. Possiamo essere tranquilli sulla loro qualità? Cerchiamo di saperne di più grazie alla consulenza di esperti dell’alimentazione.
Gli ingredienti degli energy drink sono stati valutati dalle nostre autorità sanitarie competenti. Si sono espressi favorevolmente il Consiglio Superiore di Sanità fin dal 1998 e il Ministero della Salute. La stessa commercializzazione degli energy drink è subordinata a una procedura di notifica al Ministero della Salute.
Ma cosa contengono queste bevande energizzanti? Lo abbiamo chiesto al dott. Giuseppe Geraci, biologo nutrizionista a Messina.
Energy drink: occhio alla caffeina!
Queste popolari bevande generalmente contengono: acqua, zucchero, anidride carbonica, taurina, glucuronolattone (un metabolita naturale), vitamine (niacina, vitamina B6, acido pantotenico, vitamina B12) e una discreta quantità di caffeina e vari aromi.
La concentrazione massima di caffeina consentita negli energy drink commercializzati in Italia è pari a 320 mg/l ed è chiaramente indicata in etichetta, insieme all’indicazione “tenore elevato di caffeina”. La quantità di caffeina presente in una lattina di energy drink di 250 ml è simile a quella contenuta in una tazzina di caffè.
“Una tazzina di caffè italiano può contenere da 50 a 120 mg di caffeina, una lattina da 250 ml di energy drink può contenerne fino a 80. Ma l’uso di bevande che contengono caffeina (come per esempio tè, caffè, coca-cola) è sconsigliato durante l’attività fisica, perché il rischio di disidratazione aumenta a causa del potere diuretico della caffeina”,
sottolinea il dott. Geraci. Da qualche anno a questa parte, inoltre, è nata una nuova specie di energy drink, l’ hardcore energy drink, che in una normale lattina da 250 ml presentano il triplo di caffeina e taurina.
Gli effetti secondari delle bevande energetiche
Gli energy drink non sono affatto nuovi, sono commercializzati da più di 30 anni (da oltre 20 in Italia) e sono consumati in modo sicuro in oltre 160 Paesi nel mondo. È essenziale però conoscere a fondo gli ingredienti principali che contengono per farne un uso consapevole.
“Soffermiamoci su due ingredienti, il glucuronolattone e la taurina. Il glucuronolattone è un carboidrato presente naturalmente nell’uomo, si trova anche in molte resine vegetali, nel grano e nel vino rosso. È stato dimostrato il suo ruolo nel mantenimento della memoria e della concentrazione, alla stregua di un antidepressivo o di uno stimolante. In alcune marche il glucuronolattone è presente in una quantità maggiore (600 mg) di quella giornaliera massima consigliata (2,4 mg), perchè viene aggiunto alla bevanda per combattere la fatica e fornire un senso di benessere, quindi per vincere i freni naturali. Oltrepassare le propriè possibilità fisiche però, può aumentare il rischio di non percepire il limite della fatica e superarlo, andando incontro a danni seri per la salute”,
precisa il dott. Geraci.
“La taurina (dal latino taurus, toro, dato che è stata scoperta nei testicoli del toro) ha diversi ruoli fisiologici nella formazione dei sali biliari, regola il volume cellulare, l’attività metabolica e rinforza la contrattilità cardiaca. Eccedere nell’introduzione di questo amminoacido può provocare ipertensione”,
conclude il dott. Geraci.