Come spiegare ai bambini l’alimentazione?

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Il formaggio cresce sugli alberi, il latte lo fa il supermercato, le uova sono di cioccolato e le patate crescono sugli cespugli. Queste non sono delle frasi inventate, ma purtroppo sono solo alcune delle risposte date dai bambini a domande riguardanti l’origine degli alimenti. I nostri figli davvero non si rendono conto dell’origine del cibo?

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Per la maggior parte degli intervistati crescono sugli alberi o nelle buste dei surgelati. In un’era come la nostra dove la tecnologia e internet fanno da padroni, i bambini hanno purtroppo perso il contatto con la realtà.

Ciò che si vuole proviene dal web o dai centri commerciali, tutto ciò che c’è a monte non esiste. Non è difficile quindi imbattersi in bambini che non hanno idea cosa sia una mucca o una gallina o come avviene la coltivazione di una pianta. Gli unici animali realmente conosciuti con i quali hanno avuto un contatto diretto sono il cane e il gatto. E gli altri?

I risultati della ricerca 

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Questi sconfortanti constatazioni derivano da una recente ricerca condotta presso British Nutrition Foundation che ha comportato il coinvolgimento di circa 27.500 bambini sia della scuola primaria che secondaria.

I dati raccolti hanno evidenziato una profonda ignoranza da parte dei piccoli partecipanti riguardanti l’alimentazione: il 21% dei bambini delle scuole elementari e il 18% di quelli delle scuole secondarie non sanno cosa sia una fattoria perché non ci sono mai andati; il 34% degli alunni sempre della scuola primaria e il 17% degli alunni della scuola secondaria affermano che la pasta origini dagli animali, ma non sanno dire quale.

Altri dati sconfortanti

Per quanto riguarda le informazioni riguardanti l’educazione alimentare, i bambini partecipanti sono informati dell’importanza di assumere ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura, così come del ruolo importante della prima colazione e dell’attività fisica.

Purtroppo tutto rimane teoria, perché in pratica ciò che i bambini fanno è tutto l’opposto di ciò che dicono: sono solo una piccola percentuale coloro i quali fanno colazione e questa stessa percentuale tende a ridursi con l’avanzare dell’età; pochi sono i bambini che ogni giorno pranzano a casa, principalmente questo pasto viene fatto a scuola. Ancora meno sono i bambini che praticano regolare attività sportiva.

Le responsabilità dei genitori

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Questi dati sono una chiara dimostrazione di come la maggior parte dei bambini disconosce l’origine degli alimenti che mangia e spesso, le idee errate che hanno sono profondamente influenzate da ciò che vedono al supermercato e in pubblicità.

I bambini inoltre cedono facilmente al fascino ed alle lusinghe dei mass media soprattutto se a promuovere un prodotto sono i loro beniamini come i personaggi dei cartoni animati. Tutto ciò pone le basi per una cattiva alimentazione ed una errata educazione alimentare: le informazioni acquisite saranno difficili da eliminare.

Una piccola percentuale di colpa bisogna anche darla alle famiglie, le quali a causa della quotidiana vita frenetica, dedicano poco tempo a dare informazioni ai bambini su conoscenze riguardanti l’origine dei cibi: è più facile fare un giro fra i banchi del supermercato per avere un’idea di come possiamo nutrirci. 

Perché è importante informarsi

Conoscere l’origine dei cibi che i bambini trovano ogni giorno in tavola così come imparare a seguire una corretta alimentazione è un percorso di insegnamento che deve iniziare prima di tutto in famiglia, ma deve essere affiancato e supportato dalla scuola che deve essere capace di promuovere uno stile di vita salutare.

L’alimentazione equilibrata è fondamentale per il mantenimento di uno stato di salute sano e conoscere i cibi e la loro origine può aiutarci nel raggiungimento di questo obiettivo.

Un’alimentazione è salutare quando la qualità, quantità e varietà di ciò di cui ci nutriamo ci permette di assumere tutti i nutrienti necessari per il nostro organismo.

Non scordiamoci dell’aspetto conviviale del cibo e del piacere che esso stesso ci porta, ma non sottovalutiamo soprattutto come il nostro modo di mangiare, di preparare i cibi, delle scelte alimentari che facciamo rispecchiano la nostra identità sia sociale che culturale.