Come educare i figli: intervista a Paolo Crepet
Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano, indica la strada ai genitori che desiderano educare o propri figli ad affrontare in modo autonomo e consapevole il loro futuro ed essere pronti alle sfide che verranno
Da una parte l’incapacità degli adulti di essere autorevoli, dall’altra la fragilità delle nuove generazioni ad accettare le sfide di una società complessa, mobile e in continuo mutamento.
Due mondi, quelli tra genitori e figli, spesso distanti, abituati a viaggiare su due binari differenti, quasi paralleli, ma le cui difficoltà e incapacità si intrecciano e appaiono interconnesse.
E se un tempo il confronto faceva da collante tra le due generazioni, oggi tra genitori e figli, come spiega Paolo Crepet nel suo ultimo volume “L’autorità perduta. Il coraggio che i figli ci chiedono” (Enaudi 2011), si sta assistendo a “una sorta di ‘armistizio sociale’: i figli ottengono un beneficio economico in cambio della rinuncia alla libertà”.
Una vera e propria deriva che la dice lunga sulla catastrofe educativa del nostro tempo.
“La responsabilità di tale degrado educativo – afferma Crepet – ricade indubbiamente sugli adulti che scelgono il ruolo più facile, quello di mantenere i figli a vita, ma anche i giovani fanno la loro parte”.
Intervista al Prof. Crepet: genitori e figli
Prof. Crepet, come sono i genitori di oggi?
Per certi versi più impauriti, forse per sentirsi più vicini ai figli. Per altri versi troppo accomodanti, accondiscendenti e protettivi nei loro confronti. Hanno perso quell’autorità che avevano un tempo.
Quali sono gli errori che spesso i genitori commettono?
I genitori oggi purtroppo hanno la tendenza a coprire i loro figli in tutti i modi. Non danno ai figli regole, oppure quando le danno, poi non le riescono a far rispettare. Oggi i genitori mostrano una grave mancanza di capacità di comando.
Cosa significa, invece, educare?
L’educazione necessità di coraggio. Educare i figli significa prepararli al futuro e alle sue sfide.
Lei definisce nel suo ultimo libro la generazione dei figli “arresa e senza passioni”.
A cosa è dovuto questo atteggiamento?
In parte è dovuto alla mancanza di autorità da parte dei genitori, perché abbiamo fatto credere alle nuove generazioni che questo mondo va bene così. Loro hanno i loro privilegi e tutto diventa più complicato. Soprattutto con questa crisi, dire ai figli che va tutto bene, ci vuole un bel coraggio.
L’incapacità che molti giovani hanno nell’affrontare le attuali difficoltà, dipende a suo avviso da quei valori che sono venuti a mancare negli ultimi anni?
Ciò che preoccupa non è tanto quali valori un genitore trasmette ai propri figli, quanto il fatto che molti genitori non hanno alcun valore.
Per i figli quanto è indispensabile avere degli esempi ai quali far riferimento e ricevere anche dei “No”?
Sono fondamentali per la crescita, tanto quanto l’ossigeno che serve per respirare.
Cosa chiedono oggi i figli ai propri genitori?
Molti chiedono i soldi e un po’ di libertà. Quelli più intelligenti chiedono una mano per il futuro.
Di cosa in realtà i figli avrebbero bisogno?
Avrebbero bisogno di qualcuno che li guidi, che li accompagni. Hanno bisogno di trovare nel genitore un “capitano”, non un amico.
Prof Crepet, cosa suggerisce a chi è genitore?
Di aver coraggio, di credere nei figli, di non aiutarli, di non raccomandarli, di fargli fare la vita e affrontare le difficoltà che hanno dovuto affrontare loro.
Fonte: Wikipedia