Bambini: come nutrirli al meglio

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Con la consulenza del dott. Giuseppe Mele, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), e del prof. Vincenzo Zuccotti, direttore della cattedra di Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Milano, vediamo alcuni consigli per alimentare nel modo migliore i più piccoli.

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“Attenzione all’alimentazione dei più piccoli”. “Una corretta educazione alimentare fin dall’infanzia è essenziale per gettare le basi della saluteda adulti”: quante volte abbiamo sentito ripetere questi appelli dagli esperti di nutrizione e dai pediatri? Tantissime.

“Eppure, se c’è un continuo e inarrestabile aumento dell’obesità e del sovrappeso nei bambini italiani, vuole dire che qualcosa non va. In particolare, perdura nelle mamme l’idea che un neonato robusto, che cresce tanto nei primi mesi, sia sano. Ma ormai la scienza ha dimostrato che è vero esattamente il contrario: meno il bambino cresce, meglio è per la sua salute futura”.

sottolinea il dott. Giuseppe Mele. 

“Un concetto davvero rivoluzionario e un duro colpo per l’orgoglio della mamma che non può più dire: “Il mio piccolo ha quattro mesi, ma devo comprargli la tutina taglia 9 mesi”.

Non c’è da essere orgogliose, c’è da correre ai ripari. Vediamo perché.

Latte materno: i benefici

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Dopo la nascita, il latte materno è l’alimento ottimale per il neonato, innanzitutto per l’ormai noto effetto di rinforzo delle difese contro le malattie: secondo ricerche recenti, il latte materno ha un effetto prebiotico, favorisce cioè la crescita nell’intestino di particolari microrganismi, i bifidobatteri, utili alla maturazione del sistema immunitario.

Alcuni studi, poi, hanno prospettato un possibile legame tra la composizione della flora batterica intestinale nei primi mesi di vita del bambino e la sua probabilità di andare incontro a obesità. E non finisce qui.

“Il latte materno ha un contenuto di proteine ridotto, altro aspetto essenziale per proteggere il lattante dal rischio obesità”

continua Zuccotti. Infatti, la tesi più nuova e accreditata è che un eccessivo apporto di proteine nella prima infanzia aumenti il livello di insulina nell’organismo portandolo a un accumulo di cellule adipose in eccesso, pronte a “riempirsi” alla prima occasione e rendere il bambino un adulto che farà molta fatica a mantenere il peso-forma.

Occhio alle proteine

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Durante lo svezzamento e la prima infanzia, quando il bambino passa da una dieta esclusivamente lattea a una sempre più simile a quella di un adulto, sono periodi cruciali. Spiega Vincenzo Zuccotti.

 “Gli alimenti proposti al bambino devono essere scelti con cura perché rispondano in maniera ottimale alle esigenze nutrizionali di un organismo in crescita. Anche in questa fase, bisogna stare attenti all’assunzione di proteine (oltre che nel latte, si trovano nella carne, nel pesce, nei legumi, nelle uova, nei latticini e nei formaggi): tra gli 8 e i 24 mesi, se le calorie assunte dalle proteine eccedono del 15% l’apporto energetico totale, c’è un maggiore rischio di sovrappeso e obesità. E continuano ad avere importanza cruciale anche i micronutrienti, in particolare il ferro”.