Che fare se il tuo bambino prende a testate il muro?
Perché mio figlio prende a testate il muro? Devo preoccuparmi? Cosa devo fare? Ecco spiegato da un pedagogista i motivi di tale gesto, come gestire l’aggressività dei bambini e qualche consiglio utile su cosa fare
Ernesto, 16 mesi, da venti giorni circa prende a testate pavimento e pareti di casa, a volte senza un motivo apparente. Prima si comportava così solo per attirare l’attenzione dei genitori o se era stato sgridato, oggi si diverte a battere la testa mentre gioca e pensa di non essere visto. Cosa lo spinge a questo strano comportamento e come risolvere il problema?
Un modo bizzarro di esprimere i sentimenti
I bimbi vivono di emozioni che vorrebbero comunicare e canalizzare, ma non sanno come. E allora scelgono modalità che a noi sembrano strane, ma per loro sono espressioni di gioia o frustrazione. Prima di sgridarlo o decidere di approfondire con il pediatra questo tipo di comportamento, devi osservare con attenzione quando si dedica a questa “strana” attività, cioè dopo quale tipo di sollecitazione compie questo gesto. Può darsi che si comporti così quando gli si impedisce di fare qualcosa o se è molto stanco e quindi particolarmente irritabile. Altri motivi: il piccolo diventa autoaggressivo perché ha notato che così facendo ottiene l’attenzione totale di chi gli sta vicino. O ancora: è incapace di accettare pacificamente una regola.
L’aggressività fa parte della crescita
Gli impulsi aggressivi appartengono alla vita psichica dei bambini ed entro certi limiti sono da considerare necessari. Sono un modo di dare spazio alla tendenza esplorativa e di verificare se e fino a che punto la mamma è disposta a tollerare. Ecco perché i pedagogisti insistono col dire che il bambino va sgridato per quel che fa, ma gli si deve trasmettere l’accettazione: ti comporti come non vorrei, quindi sgrido l’azione che hai compiuto, ma accetto integralmente la tua persona. Tutto questo nell’ambito di alcune regole: ogni famiglia, infatti, deve avere chiare le norme comportamentali e agire con coerenza.
Quali soluzioni per l’aggressività dei bambini?
Primo compito di un genitore è stargli vicino e fare in modo che non si faccia male.
Secondo: aiutarlo a orientare le modalità impulsive verso giochi “fisici”. Qualche esempio: battere le mani; coprirsi il viso e chiedergli dov’è-la-mamma?; il classico girotondo. Ideali anche i giochi con la sabbia, la terra o l’acqua: puoi mettergli in una bacinella tante barchette e organizzare con lui una “regata” oppure aiutarlo a lavare i pupazzi, a costruire un primo castello. Questi intrattenimenti hanno la straordinaria capacità di placare l’ira, sedare le tensioni.
Così l’aggressività si trasforma naturalmente in volontà di fare.
Con la consulenza di Ernesto Saracino, pedagogista