Bambini troppo vivaci? i consigli per gestirli
Con la consulenza della dott.ssa M. Cecilia Gioia, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale scopaimo insieme come gestire i bambini eccessivamente agitati e vivaci. Ecco i preziosi consigli ella donna.
Il bambino è una piccola peste? Non sta mai fermo un attimo? Combina sempre guai e non rispetta le regole? Niente paura. Quello della vivacità è un problema che accomuna molti genitori alle prese con figli ingestibili.
Bambini esuberanti e capricciosi , che con le loro monellerie ogni giorno ne combinano di tutti i colori. Dinnanzi ai piccoli tiranni e ai loro capricci, non c’è rimprovero o punizione che tenga.
Se qualcuno prova a negargli qualcosa, si ribellano, urlano, piangono, strepitano e danno filo da torcere. A casa, così come a scuola.
“Vivere con un bimbo estremamente vivace non è semplice, a causa dell’esuberanza spesso caotica e imprevedibile dei suoi atteggiamenti. Questo suo modo di esprimersi condiziona inevitabilmente i genitori, gli insegnanti e i compagni, ma anche e soprattutto lo sviluppo cognitivo e comportamentale dei bambini stessi.
Spesso si crea un vero e proprio condizionamento sul bambino a causa dei feedback negativi che riceve in risposta alla sua espressiva vivacità. Ci sono bambini, in particolare nell’età della scuola dell’infanzia (3-6 anni) instancabili e curiosi a cui spesso è difficile stare dietro. Un bambino estremamente vivace ha tutti i tratti del temperamento amplificati.
È molto sensibile, energetico, motoriamente espressivo e manifesta la gioia e la rabbia con estrema facilità. Le manifestazioni comportamentali che caratterizzano un bambino vivace non sono solo percepite come eccessive, ma presentano una frequenza e continuità elevata, che condiziona la capacità del genitore di trovare un buon equilibrio fra intervenire troppo e intervenire troppo poco”.
Ma quali sono i fattori che possono renderlo così incontenibile e in che modo gestire la sua vivacità?
Bambino “troppo” vivace? Ecco le cause
“Spesso le eccessive stimolazioni derivanti da un numero elevato di attività, le gelosie dovute all’arrivo di un fratellino o di una sorellina, il bisogno fisiologico di muoversi all’aria aperta e la richiesta costante di attenzione possono dare vita ad una serie di manifestazioni comportamentali incontenibili.
È importante, come genitore, comprendere questa serie di comportamenti, come la comunicazione di un bisogno, ricordando di dare valore a tutto questo perché espressione libera e senza filtri del proprio bambino. L’accettazione priva di giudizio pone noi genitori in una posizione di accoglienza rispetto a questa particolare esuberanza espressiva del nostro bambino.
Infatti attraverso il loro continuo sconfinare, i nostri figli esprimono il bisogno di attirare la nostra attenzione e la richiesta di un maggiore contenimento da parte delle figure genitoriali”.