Bambini in sovrappeso: come aiutarli nella dieta

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

I bambini cicciottelli ispirano simpatia, sembrano felici e spesso di loro si dice siano il ritratto della salute. Niente di più sbagliato, ovviamente. Se il peso non rientrerà prima dell’adolescenza in modo naturale, i chili di troppo diventeranno presto un fattore di disagio fisico e psichico. Corriamo ai ripari quindi, con la consulenza del professor Richard Unterrichter, psicologo, psicoterapeuta e sociologo.

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Per noi genitori è una gioia vederli gustare i piatti preparati con cura e tanto amore, ma i chili in più possono compromettere la salute futura dei nostri bambini, perché il sovrappeso favorisce l’insorgere di patologie gravi come diabete, eccesso di colesterolo e alterazione di funzioni renali. Ma non è solo il corpo a poter incorrere in sofferenze di varia natura, anche la mente vive un profondo disagio.

I danni del sovrappeso nei bambini

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I chili di troppo spesso impediscono di piacersi, compromettendo l’autostima e incidendo pesantemente sulla socializzazione, soprattutto in età adolescenziale. Il rischio è l’insorgenza di disturbi del comportamento alimentare (DCA) come l’anoressia e la bulimia.

C’è poi l’iperfagia prandiale, ovvero l’assunzione in grandi quantità di cibo durante i pasti, legata essenzialmente ad abitudini familiari consolidate sin da piccoli. Anche il grazing, letteralmente “pascolare”, è un disturbo alimentare molto diffuso: consiste in continui spuntini a base di cibi ipercalorici, utilizzati per combattere noia, ansia o frustrazioni.

È dunque un disturbo da alimentazione incontrollata, ben più grave dei precedenti, caratterizzato da continue, piccole abbuffate, associate a sensazione di perdita di controllo, seguita  da sensi di colpa, senso di fallimento e abbassamento del tono dell’umore.

Se nostro figlio è in sovrappeso, cosa possiamo fare?

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L’ideale sarebbe fare in modo che il bambino non si renda immediatamente conto che lo stiamo mettendo a dieta, perché il suo senso del dovere non è ancora sviluppato del tutto e potrebbe reagire desiderando ancora di più i cibi che gli proibiamo in un solo colpo.

Quindi è bene che l’inizio sia molto graduale e “furbo“. Possiamo continuare per un po’ con la presenza del suo cibo preferito, ma sempre in minori quantità, fino a farlo sparire del tutto.

Affinché il passaggio sia il meno drastico possibile, sarà importante che l’alternativa alimentare che sostituisce i cibi sbagliati sia apprezzata, quindi bisognerà faticare un po’ per inventare cose molto accattivanti, ma a basso contenuto calorico. Quando il bambino si accorgerà dei primi risultati, sarà tutto più facile.

Regole per far dimagrire i bambini

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  1. Eliminiamo gradualmente i prodotti ipercalorici. Assolutamente da abolire le bibite gassate e zuccherate, che dilatano lo stomaco, rendendo insaziabili i bambini. Via anche merendine, caramelle, snack, patatine etc. e sostituiamoli con budini magri, frutta, frappè con latte scremato e frutta e yogurt. Una fetta di pane con un formaggino o con pomodoro fresco e olio è assai meno calorica di uno snack fritto o di un sacchetto di patatine.
  2. Dare l’esempio preparando cibi meno calorici, gustandoli insieme, ma soprattutto dimostrando di apprezzarli realmente. I bambini tendono a imitare anche i gusti dei propri genitori se li vedono molto soddisfatti.
  3. Facciamo trovare sulla tavola bevande gassate, dolci o cibi ipercalorici solo nelle occasioni saltuarie: la domenica, per i compleanni, quando abbiamo ospiti ecc.. I bambini impareranno ad apprezzare molto di più la straordinarietà di alcuni cibi, accettando il fatto che non possono fare parte dell’alimentazione quotidiana.
  4. La merendina a scuola dev’essere sostituita con alimenti semplici, con pochi grassi e poco zucchero. La classica fetta di pane e prosciutto o di pane e formaggio va rivalutata.
  5. Dolcetti e merendine, ma il cibo in generale, non dovrebbero essere utilizzati come “premio”, perché significa innestare nella mente del bambino una convinzione molto dannosa, che lo porterà a cercare consolazione nel cibo ogni volta che si sentirà giù, perché crederà che mangiare equivalga a “premiarsi”, cioè a sentirsi felice. Meglio premiarlo con una passeggiata, un libro o con qualcosa relativo a una sua passione o a un suo hobby personale.
  6. Guerra alla sedentarietà con l’introduzione di attività fisica anche molto blanda per cominciare. Aumentare il consumo calorico e innescare la produzione di endorfine è possibile anche con brevi passeggiate quotidiane di 20 minuti. Meglio se in casa c’è anche un cucciolo che rallegra la compagnia. Ad ogni occasione di camminare che vi si presenta, chiedete al vostro bambino di accompagnarvi. Con la bella stagione, incentivate l’uso della bicicletta, un’alleata formidabile, divertente e che mette in moto tutta la muscolatura del corpo. Minimo una volta a settimana, un’incontro con un amichetto sarà l’occasione per distoglierlo dalla tecnologia e per farlo giocare al parco, correre e saltare.