Bambini e diabete: prevenzione per evitare i rischi
Il diabete non è una patologia da sottovalutare, soprattutto se riguarda i bambini che, sempre più spesso, ne vengono colpiti. Una diagnosi precoce e delle cure immediate sono quindi essenziali per salvare la situazione!
“Tanta Pipì? Tanta Sete? Anche i bambini possono avere il Diabete. Parlane con il tuo pediatra”.
È questo il claim lanciato dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) per accompagnare la Campagna Nazionale di sensibilizzazione sul Diabete Infantile e sulla Chetoacidosi diabetica (DKA), una pericolosa complicanza della patologia diabetica, che nella fase più grave può portare a edema cerebrale con conseguenze neurologiche importanti, fino al decesso.
Come avvertono gli specialisti, il diabete di tipo 1 si manifesta prevalentemente nell’infanzia e nell’adolescenza,
“con sintomi quali sete e pipì eccessiva che rappresentano una chiara indicazione per i genitori. Un terzo segnale importante è il dimagrimento”.
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ha spiegato il Prof. Franco Cerutti, Presidente SIEDP.
La campagna vede il coinvolgimento di tutti i pediatri SIEDP e dei Pediatri di Libera Scelta, presso i cui studi (oltre 10 mila), così come nelle scuole di tutta Italia, viene distribuito materiale informativo, poster e locandine. Testimonial dell’iniziativa il duo comico Ale & Franz.
I numeri del diabete e della Chetoacidosi
A farci comprendere meglio la diffusione della DKA sono i dati emersi da uno studio condotto dal Gruppo di Studio Diabete della SIEDP che ha coinvolto a livello nazionale 68 Centri di Diabetologia Pediatrica: su 14.493 bambini e adolescenti seguiti dai Centri, 2.453 hanno presentato esordio di malattia (nel biennio 2012- 2013).
Tra questi, circa il 38,5% è stato ricoverato in chetoacidosi diabetica, di cui il 10.3% aveva una forma grave. La frequenza di chetoacidosi diabetica sale al 72% se si prendono in considerazione i bimbi di età prescolare, nei quali la forma grave interessa il 16,6% .
In Italia, il diabete di tipo 1 ha un tasso di incidenza variabile: da 6/7 casi a 40 casi per 100 mila bambini con età 0-14 anni, a seconda delle regioni.
