Bambini: come crescerli indipendenti?

Arianna Preciballe
  • Appassionata di Gossip e Tv
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Con la consulenza della dottoressa Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta e direttore della rivista “Psicologia Contemporanea”, oggi parliamo di come poter aiutare i nostri figli a vivere in maniera indipendente.

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Bambini che diventano adulti? È questo il normale corso della vita. Ma come diventare grandi distaccandosi dall’ingombrante figura materna?

“È un processo graduale che inizia fin da piccoli, non trascurandoli ma neanche iper-proteggendoli

avverte la dottoressa Anna Oliverio Ferraris. Quante volte i genitori, e soprattutto le mamme, per ansia o per istinto o spesso per la fretta, si sostituiscono al bambino anche nelle cose più semplici?

Niente di più sbagliato e la pedagogia lo insegna: Maria Montessori, illustre educatrice del secolo scorso, in questo segnò la via maestra perché ebbe il merito di evidenziare quanto sia importante lasciare che i bambini si confrontino con i propri limiti, affrontando le difficoltà e le normali problematiche della vita.

Lasciamoli sperimentare

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I bambini hanno un incessante desiderio di cimentarsi in attività pratiche (giocare, gattonare, mangiare) e riescono a percepirne ostacoli o difficoltà solo se sono messi alla prova.

Bisogna partire dagli stimoli, dando input utili (sia pratici, come toccare gli oggetti di casa, sia intellettuali sollecitando la vista alla percezione dei colori) perché i primi messaggi sono quelli più importanti.

Consentono, infatti, di sviluppare abilità e acuiscono i sensi, come il tatto e l’olfatto (perché non lasciare che tocchino il cibo anche sporcandosi le mani?). Dalla loro naturale attitudine a sperimentare, i bambini traggono soddisfazione e capacità che poi svilupperanno in età adulta.

I bambini come piccoli adulti?

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Sostituirsi al bambino nelle cose più semplici è un atteggiamento negativo perché tende a sminuire le loro capacità. Allo stesso modo, lo è anche la fiducia eccessiva nel caricare il bambino di troppe attenzioni e mettendolo al centro di circostanze che sicuramente non appartengono al mondo dell’infanzia. Un tipico esempio?

“Quest’anno decidi tu dove andare per le vacanze”: è una situazione ormai ricorrente in cui i genitori demandano ai bambini una decisione che non spetta loro.

Non bisogna né sottovalutaresopravvalutare il bambino, ma lasciarlo libero di agire delimitando uno spazio di libertà in cui possa muoversi e pensare senza incontrare difficoltà e incertezze, e rimandando agli adulti il compito, quando è il caso, di decidere per loro.

I bambini non sono dei piccoli adulti né gli adulti sono eterni bambini. Non rimane altro da fare che spalancare loro le porte della vita e lasciarli andare!