Sesso virtuale: rischi reali per contagi e malattie

Basta un click, un emoticon sorridente, e si fa presto a fare amicizia. Se poi c’è il desiderio di “giocare”, in rete è possibile passare dal primo ciao al primo bacio al primo amplesso senza tanti preliminari.

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Sesso virtuale in chat, con o senza webcam, praticato dagli adolescenti, che secondo l’ultima indagine Eurispes con Telefono Azzurro sui ragazzi tra i 12 e i 19 anni, in oltre 72 casi su 100 navigano in rete senza la supervisione dei genitori. Ma se il computer diventa una palestra per mettere alla prova la propria abilità di seduttori e seduttrici, si corre il rischio  di ridurre nei giovanissimi la cautela al primo appuntamento dal vivo. Risultato, le inibizioni saltano, il preservativo viene dimenticato e le possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmesse aumenta a dismisura. E anche le gravidanze indesiderate.

Malattie sessuali da contatti virtuali

L’allarme è stato lanciato dalla Sigo (Società Italiana di Ginecologia) nel convegno intitolato “Adolescenti, sesso, Internet e tv: comportamenti virtuali e rischi reali”, durante il quale è stata presentata anche una ricerca condotta in Gran Bretagna che mette in relazione l’aumento di casi di sifilide in aree dove l’appartenenza a Facebook è molto diffusa.

In Italia, riporta Eurispes, ai social network si connette il 78% dei ragazzi mentre sono poco più del 14% coloro che ammettono di scaricare materiale proibito, vietato ai minorenni. Ma la vita di relazione in rete non è soltanto hard: il 14,3% degli adolescenti ha confessato di essersi innamorato on-line.

Vamping e Sexting i fenomeni del momento

Nothing makes a good morning like a good morning text

Restare connessi ore durante le ore notturne per navigare o comunicare via social, svegliarsi per controllare le notifiche, rischiando di genere a lungo andare disturbi del sonno, è il fenomeno chiamato vamping, molto diffuso soprattutto nell’ultimo periodo. Ad esso è spesso correlato anche il sexting che consiste nell’invio e/o la ricezione, tramite i social e le varie chat, di contenuti sessualmente espliciti, video e foto. Entrambi questi fenomeni possono avere delle spiacevoli conseguenze per chi li pratica.

Il vamping, sottoponendo gli occhi e il corpo al mancato riposo e all’esposizione a stimoli eccessivi durante le ore che dovrebbero essere dedicate al recupero, può arrivare ad alterare le fasi del sonno, causando stati di ansia, variazioni dell’umore e calo della motivazione e, in alcuni casi estremi, all’isolamento sociale.

Per quanto riguarda il sexting, pur non costituendo di per se reato, si rischia che i contenuti possano essere diffusi e inviati in altre chat o usati in siti pornografici, con conseguente danno morale e sociale degli interessati.

Vale sempre la regola generale di non estremizzare demonizzando la rete e i social network, ma favorirne un uso cosciente e consapevole, per evitare di incorrere in conseguenze ben più gravi e di esserne sopraffatti