Giorni della settimana: perché si confondono

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Lunedì e venerdì a parte, i giorni della settimana si confondono facilmente. Se il primo e il quinto pare siano caratterizzati da una propria identità, infatti, per tutti gli altri vige una diffusa confusione; sono molte le persone che li invertono. Ma perché?

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Frasi tipo “Ma non è giovedì?” pronunciate nel bel pieno del mercoledì sono fin troppo comuni dal momento che la “confusione” è dichiarata da oltre un terzo delle persone. Colpa dell’età? Non si direbbe stando a uno studio inglese pubblicato sulla rivista scientifica Plos One.

A generare il caos sarebbe la rappresentazione mentale che associamo al ciclo del tempo: se il lunedì è legato a termini come “noioso” e “stanco” e il venerdì a “libertà” e “partire”, tutti gli altri non essendo ben caratterizzati vengono scambiati più frequentemente.

Scambiare i giorni della settimana? È normale!

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 “Il ciclo settimanale viene ripetuto per tutti noi dalla nascita, e questo si traduce nel fatto che ogni giorno della settimana acquisisce il suo carattere”.

spiega David Ellis dell’Università di Lincoln che insieme ai colleghi degli Istituti di York e Hertforshire ha condotto lo studio scoprendo proprio quanto comune sia confondere i giorni.

Ma la spiegazione risiederebbe anche nei fattori culturali, come evidenzia Rob Jenkis, dell’Università di York (Regno Unito):

“Uno dei motivi per cui i giorni infrasettimanali evocano un minor numero di associazioni potrebbe essere legato a quanto raramente si verificano nel linguaggio naturale, fornendo così minori opportunità per formare le associazioni”.

ha detto l’esperto. Basti pensare al gran numero di canzoni i cui testi sono dedicati al lunedì o al venerdì (Vasco Rossi, Niccolò Fabi, Samuele Bersani, Duran Duran, Genesis, Guccini, Max Pezzali etc.), diversamente dai giorni infrasettimanali raramente menzionati.

Insomma, se anche a voi succede di confondervi niente paura: è un disagio piuttosto comune e riguarda addirittura 1 persona su 3!