Matrimonio a rischio se il marito assiste al parto?
La statistica sostiene che se l’uomo assiste al parto, la possibilità di una separazione diventa più alta. A rafforzare l’ipotesi, interviene un noto ginecologo francese, Michel Odent, pioniere del parto naturale che si è espresso sulla presenza del padre nel momento del parto.
Se è vero che gli uomini stanno riscoprendo il piacere della paternità, è altrettanto vero che nelle Regioni del Nord Ovest d’Italia, dove otto mariti su dieci assistono al parto, si separa una coppia su 2,5.
Al Centro, i papà presenti al momento della nascita sono il 63%, mentre le separazioni sono una su 4,5. Nelle Isole Maggiori, solo la metà dei mariti o compagni è presente: qui le separazioni sono una su 7. Nel Sud il marito entra meno in sala parto, solo 30 su 100, e le separazioni diventano soltanto una su otto.
È la fotografia scattata dall’Istat: nel corso del travaglio in circa il 60% dei casi il marito si colloca al primo posto tra le persone vicine alla donna in sala parto. Una persona che, a detta del ginecologo francese Michel Odent, pioniere del parto naturale, dovrebbe essere assente in un momento così delicato.
Stesso dicasi per infermieri ed esperti. In molti casi, queste presenze provocano perfino il cesareo. Perché si rischia di portare in sala parto ansie e problematiche che mettono in gioco una vita fragilissima.
- Le parole degli esperti: l’uomo non dovrebbe assistere al parto?
- Come può il futuro padre aiutare la mamma?
- Quali sono le cose che deve fare il padre durante il parto?
- Come va gestita la gelosia degli altri figli nei confronti del neonato?
- Cosa comporta la presenza in sala parto di figure non benvenute?
Le parole degli esperti: l’uomo non dovrebbe assistere al parto?
Nonostante si tratti di una statistica che non pretende di affermare verità assolute, gli esperti si sono espressi principalmente sfavorevoli alla presenza del padre al momento del parto se non pronto e formato per supportare al meglio la futura madre.
Come può il futuro padre aiutare la mamma?
“Occorre supportarla sia per i suoi problemi psichici e fisici – suggerisce Riccardo Ingallina, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia della Casa di Cura Villa Pia di Roma – Ma occorre anche aiutarla materialmente e, soprattutto, moralmente, in quanto la donna si trova a sostenere una triplice condizione: madre, moglie e lavoratrice”
Continua poi il dottor Ingallina:
“E non è facile. Le coppie più affiatate sono quelle che vivono la gravidanza assieme. Il padre, oltre ad accompagnare la gestante durante tutte le visite di controllo, dovrebbe occuparsi anche di sentire i movimenti del feto, di controllare le ecografie, per essere sempre partecipe delle gioie della mamma. E a queste gioie materne devono corrispondere altrettante paterne. Se ciò non si verificasse, potrebbe manifestarsi un sovraccarico di responsabilità materna che provocherebbe molti problemi”.
Quali sono le cose che deve fare il padre durante il parto?
“Aiutare la partoriente a seguire le indicazioni del personale di assistenza, simulare con la partoriente durante le doglie la respirazione imparata al corso pre-parto, accarezzare la fronte e idratare le labbra della partoriente, sorvegliare la flebo e il monitoraggio CTG insieme all’ostetrica, allontanarsi prontamente se viene invitato a farlo fino a quando non viene riammesso”
Continua l’esperto:
”Non deve, invece: fare troppe e inopportune domande alla partoriente e al personale di assistenza, trasmettere ansia contagiosa, spostarsi continuamente dal posto assegnatogli, deconcentrarsi dal compito di occuparsi solo e unicamente con tanto affetto della partoriente, abbandonare la neomamma dopo aver visto il/la neonato/a come se il suo compito fosse finito lì”.
Come va gestita la gelosia degli altri figli nei confronti del neonato?
“La gelosia dei bambini nei confronti dei nuovi arrivati è direttamente proporzionale alla capacità inclusiva dei genitori”
“Se i grandi sanno rapportarsi bene ai propri figli e fanno accettare la nuova nascita, i figli già avuti in precedenza non vedono nel nuovo arrivato la causa di una gelosia ma, addirittura, un compagno di gioco, soprattutto nel caso di bambine. Ma attenzione: non ci devono mai essere delle preferenze manifeste nei confronti dell’uno o dell’altro figlio”, dice Ingallina.
Cosa comporta la presenza in sala parto di figure non benvenute?
“Le conseguenze più gravi possono ricadere sul neonato, ma anche sulla mamma, in termini fisici e psichici. È fondamentale la massima attenzione durante le ultime ore della gravidanza”.
Spiega il medico: “Nella nostra struttura ogni anno ci occupiamo di far nascere 600-700 bambini, seguendo le future mamme per lungo tempo, prima, durante e dopo il parto. Sarebbe meglio optare per un parto personalizzato, in quanto quello abituale e comune è impersonale e poco umanizzato”.
E alla domanda: cosa è giusto faccia il futuro papà? il dottor Ingallina risponde in maniera molto pratica, con un “questionario” creato appositamente da lui.
Il medico Riccardo Ingallina si è preso la briga di tendere una mano in soccorso dei suoi colleghi maschi, stilando un decalogo per futuri padri. Dieci regole da tenere a mente nel momento del travaglio e del parto. Regole valide se si risponde a un test psico-comportamentale volto ad aiutare e a capire se il papà in questione abbia o meno la propensione alla genitorialità. Se alle seguenti domande si ha un punteggio maggiore o uguale a 10, il padre può essere presente.
Domande per lei:
Lui si accorge se Lei ha qualche problema?
a. Sempre (2 pt ) b. talvolta (1 pt)
c. quasi mai (0 pt)
Lui ricorda il suo ultimo flusso mestruale?
a. Esattamente (2 pt) b. a volte (1 pt)
c. mai (0 pt)
Vedete insieme la TV?
a. Sempre (2 pt) b. talvolta (1 pt)
c. mai (0 pt)
Lui l’accompagna dal dottore?
a. Sempre (2 pt) b. talvolta (1 pt)
c. mai (0 pt)
Lui l’accompagna a scegliere i vestiti?
a. Sempre (2 pt) b. talvolta (1 pt)
c. mai (0 pt)