Felicità: come riuscire a raggiungerla?

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Con la consulenza della dott.ssa dott.ssa Marinella Cozzolino, psicoterapeuta, sessuologa e presidente dell’AISC (Associazione Italiana Sessuologia Clinica) vediamo alcuni suggerimenti per trovare la propria personale chiave, in grado di aprire la porta della felicità.

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La felicità non è uguale per tutti, anche se tutti la sognano. E la verità è che per ognuno ha un sapore diverso: c’è chi gioisce quando va in moto, chi quando è innamorato, chi quando cucina, chi quando fa l’amore.

È possibile individuare una formula per essere felici? In questi tempi di incertezze e crisi, questa è forse una delle domande cui è più difficile dare risposta.

Tra i tanti, ci hanno provato alcuni scienziati, filosofi ed economisti di fama durante i lavori dell’ultimo Festival delle Scienze, tenutosi a Roma qualche mese fa.

In una ideale classifica il Nord Europa, con la Danimarca in testa, sembra avere gli abitanti più felici, male l’Italia! Siamo terz’ultimi.

Tanti sono i fattori che determinano il nostro approccio alla vita: la gioia, infatti, è uno stato dell’anima, un prezioso dono di natura, un fatto biologico e persino una conseguenza dell’educazione e dell’amore che abbiamo ricevuto sin da piccoli. Insomma, non esiste la ricetta assoluta, ognuno è contento a modo suo.

Ecco però qualche spunto di riflessione e alcuni piccoli suggerimenti per essere più felice! 

Raggiungere la felicità con l’autostima

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Si costruisce un passo alla volta, mattone su mattone. Non si può essere veramente felici se non si ha una buona stima di sé. L’autostima è una merce rara che non è possibile acquistare in nessun mercato.

In gran parte è frutto del lavoro fatto dai genitori negli anni della primissima infanzia. Elemento cardine è la fiducia di base, cioè la somma della fiducia in sé stessi e della fiducia negli altri.

Ha una buona stima di sé chi accetta se stesso, i suoi difetti, i suoi limiti, le sue paure, gli sbalzi d’umore, i capricci e le insoddisfazioni. Ha una buona stima di sé, chi si ama, si coccola, si protegge e si fa del bene senza per questo essere egoista o megalomane.

Ha fiducia in sé stesso chi sa di essere artefice e regista della sua vita e ritiene di avere le capacità per migliorarla. Ma anche chi ha fiducia negli altri. Chi sa farsi da parte e collaborare senza necessariamente dirigere e che, per questo, non si sente svalutato.

Chi sa che per crescere e migliorare sono necessari il confronto, lo scontro e la critica, bisogna saper ascoltare, riuscire ad affidarsi, poter riconoscere i pregi e le virtù altrui. Se dovessimo rispondere alla domanda: felici si nasce o si diventa?

Diremmo sicuramente che felici si diventa. Partendo da sé. Lasciandoci alle spalle ferite sanguinanti e quella parte di noi che non si è sentita amata. Partendo da una lista anche minima di cose che ami di te inizia a valorizzarle, a puntare su quelle.

La felicità si ottiene con il lavoro?

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Nessun adulto può essere felice se ha dei sogni non accolti. La felicità è anche un sogno che si avvera. Gli adulti sognano poco e male, ma da bambini eravamo più o meno tutti un concentrato di sogni. La maggior parte delle persone cresce cercando di realizzare i suoi sogni.

Volevi fare l’astronauta? La ballerina, il medico? Pensaci un attimo e cerca di ricordare cosa sognavi. Sognavi di essere lo chef di un piccolo ristorante sul mare e ti ritrovi chiuso in quattro mura a lavorare in banca?

Così non puoi essere predisposto alla felicità, questa si chiama sopportazione ed è un tarlo tanto piccolo quanto pericoloso. La frustrazione dovuta all’insopportazione logora e consuma ogni giorno, divorando pian piano anche le parti sane della nostra vita, quelle che oseremo ritenere felici e appaganti.

Non puoi sopportare ogni giorno, per sempre. La realizzazione di sé, delle proprie idee, dei propri sogni è fondamentale per il benessere psicofisico.

Se proprio non puoi cambiare radicalmente la tua vita lavorativa, se è assolutamente necessario, visti anche i tempi, che tu mantenga il tuo lavoro, ritagliati uno spazio “di espressione personale”, non abbandonare completamente i tuoi sogni.

Disegna, suona, balla, canta, taglia cuci, fai la maglia, corri sulla sabbia, guarda il mare al tramonto, dedicati insomma a tutto ciò che più ami appena puoi. Saranno istanti di felicità pura, forse ancora più apprezzati perché cercati e fortemente voluti.