Compiti a casa: cosa non fare
I compiti per il giorno successivo non sono solo un incubo dei bambini, ma anche dei genitori preoccupati per lo spazio dedicato al tempo libero dei bambini; abbiamo chiesto agli esperti del settore cosa ne pensano e come limitare l’incidenza dello stress dei compiti su bambini e adolescenti.
Tanti, tantissimi i genitori italiani che si lamentano: i compiti a casa sono troppi, a discapito del tempo libero e del riposo. E anche gli addetti ai lavori spesso concordano.
Secondo Maurizio Parodi, dirigente scolastico e autore del libro bestseller Basta compiti, dovremmo prendere esempio dalla Finlandia: “Al top mondiale nelle classifiche ufficiali sull’educazione, ha abolito i compiti. Noi invece siamo maglia nera e facciamo vivere nello stress gli alunni e le famiglie. Ascoltiamo i loro racconti e proviamo a cambiare i paradigmi a cui siamo abituati”.
Intanto molte famiglie si danno da fare con petizioni e appelli. Su Facebook è diventato famoso il gruppo “Basta compiti!”, dove vengono postate le pagine di diario di studenti delle medie e del liceo piene di scadenze e consegne.
Le statistiche fanno riflettere: secondo l’Ocse gli alunni italiani fanno più compiti di molti coetanei, nove ore in media alla settimana. Il triplo dei coreani.
Almeno tre ore più della media nei Paesi dell’Unione europea. I ragazzi italiani trascorrono sui libri circa 2 ore al giorno, oltre a quelle trascorse in classe. Un’esagerazione, secondo molti.
I compiti non devono diventare un incubo
A commentare l’argomento, decisamente caldo, è la psicologa e psicoterapeuta del Centro Medico Santagostino Velia Bianchi Ranci, esperta di età evolutiva.
“In una scuola a tempo pieno otto ore in classe dovrebbero essere sufficienti per offrire al bambino gli strumenti necessari all’apprendimento. Alla secondaria, invece, sono utili per acquisire autonomia di lavoro. Ma le decisioni e la responsabilità riguardanti i compiti spettano agli insegnanti”. Senza invadere un campo di competenza dei professori, sia chiaro. “Le decisioni riguardanti i compiti sono degli insegnanti, e degli insegnanti rimane la responsabilità del loro corretto svolgimento.
Ai genitori spetta il lavoro necessario a creare ogni giorno le condizioni che permettono ai figli di mettere le loro energie al servizio degli apprendimenti, supportarli nelle difficoltà che incontrano, comunicare con gli insegnanti per un confronto utile a conoscere aspetti importanti della vita del bambino”.