Come vincere la paura dell’acqua
Siete ormai grandi ma continuate ad avere paura dell’acqua? Nulla di cui vergognarsi. Impegnandosi seriamente ad affrontare questo problema può essere solamente un vantaggio. Ecco una serie di consigli su come accettare e superare questo terrore e a chi rivolgersi.
Anzitutto non bisogna vergognarsene; magari avete vissuto un episodio spiacevole da bambine (vi si è sgonfiato il salvagente oppure un’onda vi si è rovesciata sulla testa) o più semplicemente i vostri genitori, un po’ troppo apprensivi, non vi hanno messo a vostro agio. Non arrendetevi: si può rimediare.
Molte associazioni e strutture sportive hanno trainer specializzati anche in corsi di recupero. Franco Campanella, trainer a Como, laureato in Scienze motorie, un master in Psicologia dello sport, spiega come costruisce un “percorso” su misura per gli adulti che desiderano vincere la paura e imparare a nuotare.
Per i primi passi, meglio con acqua bassa e riscaldata
La vasca in cui cominciare il percorso deve avere l’acqua bassa e tiepida. E, prima di entrare, è opportuno fare una chiacchierata. “Parlare delle proprie paure, scaricare l’ansia è un buon inizio per stabilire un rapporto di complicità e fiducia”. Poi la persona viene presa per mano ( è importante il contatto fisico, che infonde sicurezza) e condotta a bordo piscina.
Piano piano si entra cominciando a camminare nella zona più bassa. Le mani del trainer non si staccano nemmeno nello step successivo: il galleggiamento verticale. infine ci si separa: l’aspirante nuotatore si affida al corrimano a bordo vasca arrivando ad usare fettucce e tubi.
Una volta che ci si trova a proprio agio in vasca, si passa alla fase “immersioni”. Prima solo il viso, dapprima in una bacinella e poi nell’acqua.
Quindi il passo successivo, quello forse tra i più critici: si abbandona la fase di appoggio e si passa al galleggiamento supino e prono. Le mani dell’istruttore, a questo punto, sono solo di sostegno.