Come riuscire a non avere rimpianti

Rimpianti e rimorsi sono un tarlo che attanaglia tantissime persone. Il problema risiede nel collegamento tra ciò che è passato ciò che è presente e il futuro. Ma come trovare l’equilibrio perfetto? Scopriamolo insieme.

attractive-blonde-young-woman-student-with-serious-facial-expression-thinks-about-passing-exam

I rimpianti sono un tarlo non solo per la mente, ma anche per i sistemi immunitario e ormonale: con il tempo li indeboliscono rendendoci più facilmente preda delle malattie. A dirlo ora è uno studio della Concordia University di Toronto pubblicato sul Journal Personality and Social Psychology.

Rimuginare sul passato, però, non è l’unico errore che ci fa vivere fuori del nostro tempo. C’è chi è troppo ansioso e chi, al contrario, si strugge nel desiderio di una felicità futura. O chi, ancora, in nome del “qui e ora”, si rifiuta di assumere qualsiasi impegno.

“Sono tutti atteggiamenti che impediscono di avere un rapporto equilibrato tra passato, presente e futuro, indispensabile per vivere bene”, spiega a Elena Moglio, psicoterapeuta a Milano.

Ma c’è una ricetta ideale? Occorre mettere nella giusta prospettiva i tre tempi. Il passato ci insegna quello che siamo stati. Ma non esiste più e non bisogna essere troppo nostalgici”, come la nostra lettrice Viola. “A volte, invece, è il futuro a tenere bloccati: sia se lo si guarda con ansia, sia se si ripone nel domani tutte le aspettative.

Avere un obiettivo smuove le risorse costruite nel passato e ci permette di dare un contesto al presente. Ma anche il futuro non esiste. Solo il presente conta. È come in un viaggio: non si può pensare solo alla partenza o all’arrivo. Bisogna godersi il cammino”.

Con lo sguardo verso il futuro

smiling-young-woman-standing-against-sky-looking-away

Il presente giusto Guardare avanti: è il primo passo da compiere per vivere il tempo in modo equilibrato, creando nuovi progetti con energia positiva. “Il suggerimento è costruirsi tanti futuri, piccole tappe concrete e raggiungibili”, suggerisce Elena Moglio, “sapendo che una volta conquistato, l’obiettivo diventa la partenza di un altro viaggio”. Può essere d’aiuto porsi alcune domande, come: “Che cosa desidero davvero?”, “Come immagino la mia vita di qui a qualche anno?”.

Una volta individuata la meta, si mette in atto una strategia realistica, suddividendo il traguardo in facili tappe. È utile disegnare un piano, con i tempi che si stimano necessari e l’elenco delle risorse personali, maturate e non. Aiuta a capire cosa serve per realizzare il progetto, sapendo che ci sono cose che non possiamo gestire.

Si tiene una sorta di diario di bordo, insomma, da valutare giorno per giorno in base all’esperienza. Questo vale soprattutto per chi è ansioso. Porsi delle facili tappe aiuta a lasciare andare la paura e l’ansia che trattengono dal godersi le cose: il trucco è avere il coraggio di non avere paura, facendosi trasportare dall’entusiasmo.

La strategia dei piccoli passi realizzabili è utile anche per chi ripone tutte le aspettative nel domani perché fa cadere l’illusione che solo nel futuro si potrà finalmente trovare la felicità, e riporta interesse nel presente.