Come far provare piacere a una donna: segreti, trucchi e consigli

L’intimità è alla base di ogni rapporto di coppia, questo lo sapevamo già! Quello che non sapevamo è che raggiungere il piacere per la donna è fondamentale nel rapporto almeno quanto è difficile per la maggior parte degli uomini (e anche per alcune donne) da ottenere. Ecco allora qualche consiglio su come raggiungere il piacere.

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Finalmente la scienza conferma quel che le donne sanno, ma che raramente ammettono: ci si innamora perdutamente dell’amante con cui l’intimità è speciale, poco importa se su tutto il resto lascia a desiderare.

Grazie ai ricercatori della Rutgers University del New Jersey si spiega così come mai storie apparentemente senza futuro resistano: il collante è il letto o, meglio, il fatto che dopo aver raggiunto il piacere, nel cervello femminile si attivano oltre 30 aree che hanno a che fare con l’emozione, la memoria e persino il piacere legato alla soddisfazione di bisogni quali mangiare e bere. Ecco che, di conseguenza, colui che ha prodotto tale appagamento merita di essere amato.

Senza nulla togliere ai latin lover che hanno attraversato le nostre vite… Ecco un piccolo vademecum sul piacere femminile. Anzi, femminista, perché, come spiega la sessuologa, esiste a prescindere da “lui”.

Che succede durante l’orgasmo femminile?

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I gemiti di Meg Ryan in “Harry ti presento Sally” illustravano quanto sia semplice fingere il piacere.

“Ma un orgasmo autentico prevede: aumento del battito cardiaco, eventuale arrossamento del seno o del viso, riflesso spasmopodalico, cioè le dita delle mani e dei piedi si contraggono involontariamente, contrazioni della muscolatura vaginale. I gemiti sono spontanei ma servono anche a indicare al partner il grado di piacere che si sta provando. D’altra parte, anche a lei piace sentire: le donne hanno l’olfatto e l’udito molto sviluppati, come la mamma si attiva e produce latte quando sente il pianto del suo neonato, così risponde più efficacemente, con i movimenti del bacino, all’imminente raggiungimento del piacere di lui

Consiglio extra non fingete, non fa bene né a voi, né a lui, né alla coppia. Il piacere simultaneo è una rarità, non la spia di una coppia che funziona alla perfezione.

Meglio il piacere clitorideo o vaginale?

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Grande Carlo Verdone che in Viaggi di nozze fa il ritratto grottesco di un tipo d’uomo che purtroppo non s’incontra solo nei film. Questa domanda, però, se la fanno anche le donne, complice Freud che definì la maturità del piacere delle donne a seconda del tipo di piacere provato.

Allora, clitoridee o vaginali?

“Tutte le donne hanno il clitoride, che è l’organo preposto a dare piacere. La distinzione c’è, ma sta nella percezione che la stimolazione del clitoride può dare, più o meno profonda, con o senza penetrazione. Insomma, alcune donne provano il piacere che s’irradia dal clitoride, altre lo percepiscono internamente“.

spiega a più Sani più Belli la dottoressa Francesca Romana Tiberi, presidente dell’Associazione italiana psicologia sessuologia relazionale.

In alcuni casi nella donna può anche manifestarsi il fenomeno dello squirting, ovvero il piacere con eiaculazione. Non si tratta di eccesso di lubrificazione vaginale ma del prodotto della stimolazione, si dice, soprattutto del punto G. Spiega Tiberi:

 “È un fenomeno poco diffuso ma le donne che lo provano descrivono un piacere molto intenso

Senza piacere si è frigide? No, forse è colpa dell’uomo

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Quando le donne confessano di non riuscire a raggiungere il piacere totale, dicono in realtà che con il partner il piacere non arriva al culmine. Ma come dice la professoressa Tiberi:

“Prima di dire di essere frigide o disinteressate all’intimità, bisogna riflettere: un conto è non provare un piacere mai, e allora una visita gine-sessuologica va messa in agenda. Un altro è funzionare da sole e non con il partner. In questo caso, oltre a un eventuale blocco che impedisce di lasciarsi andare, può trattarsi di uomo sbagliato. Un solo partner insomma, non basta per capire se funzioniamo o no. L’unica discriminante è l’auto-stimolazione. E se quella funziona, funzionerà con tutti”.

Come conoscere il proprio organo del piacere

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“Le donne spesso arrivano ai primi approcci con il partner ignare di come funziona il loro corpo. E questo ritarda e complica il raggiungimento della soddisfazione. E se, invece che male accompagnate, fossimo soltanto inesperte? Per sapere con quale ritmo, quale pressione, quale movimento il clitoride risponde agli stimoli, è necessario provare e riprovare. Poi, sarà molto più semplice trovare un partner ‘bravo a letto’”.

Limitarsi a sfiorare questo “bottoncino” fa scatenare il piacere?

“Naturalmente le dita si possono usare a piacere, per accarezzare, esplorare più a fondo, raggiungere aree sensibili: a ciascuna il suo stile, anche perché non tutti i clitoridi sono uguali: piccoli, grandi, un po’ rientrati o, semplicemente, più nascosti per conformazione fisica”

Scena tipo: a letto, lui allunga una mano o fa quel sorrisino. Tempo di reazione di lei, probabilmente infinito. E quindi, per arrivare a uno stato di eccitazione plausibile, diventa necessario sfoderare tutto il repertorio dei preliminari.

Altra situazione: prima dell’appuntamento lui la ricopre di messaggi romantico-osé. Probabile che lei, sollecitata dalla fantasia e dal suo desiderio, dimentichi la cena a lume di candela per qualcosa di più travolgente.

“I preliminari insomma sono importanti ma a volte anche l’attesa o il desiderio del partner possono produrre un grande stato di eccitazione per cui salta il protocollo”

dice la sessuologa.

“Il percorso per raggiungere il piacere passa attraverso l’eccitazione, e più la donna è eccitata più sarà semplice e veloce arrivare al piacere“.