Come diventare ottimisti: tecniche e consigli
Avrai anche tu un amico che sembra non abbattersi mai. Uno che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. È soddisfatto della sua vita, guarda al futuro senza timore ed è pieno di amici perché la sua visione del mondo piace a tutti. Scopriamo insieme come diventare ottimisti proprio come lui.
Luigi Anolli, professore di psicologia della comunicazione all’Università di Milano-Bicocca e autore del libro “L’ottimismo” spiega:
“In effetti la contiguità con un ottimista non basta per diventare come lui. È vero però che ottimisti si diventa. Con un buon training perché anche le emozioni si apprendono con l’esperienza”,
prosegue l’esperto, al quale chiediamo una mini-guida per imparare a leggere la vita con uno sguardo più positivo.
È davvero il caso di “imparare” l’ottimismo?
Direi di sì. Essere ottimisti comporta una serie di benefici ed è un fattore importante di longevità. Lo hanno rivelato alcuni studi fatti a Milwakee negli anni 80 prendendo in considerazione i diari delle novizie in un gruppo di suore di clausura.
In base ai contenuti, i ricercatori le hanno divise in ottimiste e pessimiste e hanno controllato le date della loro morte. Il risultato è stato che quelle classificate come ottimiste avevano vissuto mediamente dieci anni in più delle consorelle pessimiste.
Inoltre, secondo altri studi, l’ottimismo produce effetti potenti sul sistema immunitario, aumentando il numero dei linfociti che ci difendono da batteri e virus.
E da un punto di vista psicologico?
L’ottimismo è uno dei fattori più importanti del benessere che aiuta a gestire meglio i problemi e ad affrontano le difficoltà senza farsi abbattere. Mi riferisco a un ottimismo sano e realistico che riconosce i problemi e non li nega.
Funziona perché, a parità di altre condizioni, l’ottimista si crea aspettative favorevoli, abbraccia la speranza e ha la capacità di immaginare un traguardo, un obiettivo. La speranza, infatti, è il motore che ci tiene aggrappati al domani.
Quindi, come si fa a diventare ottimisti?
Ricette vere e proprie non ce ne sono, anche perché la mente va liberata e non costretta in schemi. Però ci si può allenare al pensiero positivo cioè al pensare in termini favorevoli, vedendo le probabilità buone presenti nella nostra vita. Vi faccio un esempio: due persone sono in una prigione nella stessa cella. Uno guarda in basso e vede solo pozzanghere piene di fango, l’altro guarda in alto e vede le stelle. Chi starà meglio tra i due?