Cambio dell’ora: come affrontarlo

Insonnia, inappetenza, spossatezza, fatica nella concentrazione e flessione del tono dell’umore: disagi notevoli, sia dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo. Il cambio dell’ora purtroppo scombussola non poco moltissimi individui.

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Invece di permettere un maggior riposo, le conseguenze del cambio dell’ora a breve attuato saranno vissute questa settimana da oltre 12 milioni di italiani. Ecco quindi che i sessanta minuti di sonno in più sono, in realtà, deleteri per la nostra salute. Chi ne risentirà maggiormente? Gli effetti negativi colpiranno i “gufi”, le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, e soprattutto le “allodole”, che amano godersi le prime ore di luce del giorno.

Secondo i più recenti studi in materia di benessere psico-fisico legati alla cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare, già di per sé l’autunno è una stagione che per molte persone rappresenta un momento difficile da affrontare. Questi fattori influiscono soprattutto su alcune tipologie di personalità molto sensibili, che talvolta iniziano a soffrire di un vero e proprio disturbo, chiamato dagli specialisti SAD, ovvero “Seasonal Affettive Disorder”, la temuta depressione stagionale i cui effetti potrebbero ora acuirsi proprio a causa del ritorno dell’ora solare.

Secondo l’esperto psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, queste conseguenze trovano una spiegazione nella cronobiologia di alcuni nostri processi fisici e mentali:

“Le attività ormonali e cerebrali che regolano il sonno e le malattie dell’umore hanno una ritmicità sia giornaliera che mensile e annuale. Molte teorie derivate da evidenze scientifiche suggeriscono che la depressione sia proprio la malattia dei ritmi biologici: una loro alterazione precipiterebbe i meccanismi che generano la sindrome depressiva, fatta infatti non solo di mal di vivere, pessimismo, sensi di colpa e apatia ma anche di sintomi più prettamente fisici e anche più intuitivamente riconducibili ai ritmi circadiani: insonnia, inappetenza, un’oscillazione della gravità della sintomatologia nel corso della giornata”, spiega lo specialista.

Ma non è tutto, esistono ulteriori e approfonditi studi che documentano un cambiamento della qualità del sonno, non solo della durata, e della percezione di benessere durante il giorno. Secondo le più recenti statistiche inoltre in questi periodi dell’anno aumentano notevolmente gli incidenti stradali, verosimilmente legati a una minore capacità di concentrazione e ad un maggior rischio quindi d’incorrere in disattenzioni fatali, come purtrroppo documentato anche dalle cronache.

“Tali effetti sono in buona parte modulati dalla quantità di luce che riusciamo a raccogliere nella giornata. I sintomi più frequenti sono irritabilità, stanchezza, fatica nella concentrazione, flessione del tono dell’umore. L’effetto del cambio di orario sulle persone può variare molto da persona a persona, soprattutto in funzione del loro essere costituzionalmente più “gufi” o “allodole”: le perone “gufo” tendono ad essere quindi animali notturni, che prediligono lavorare ed essere attivi alla sera, mentre le personalità riconducibili al profilo “allodola” sono mattiniere e solitamente rendono maggiormente proprio nelle prime ore della giornata. Sono proprio queste ultime a risentire di più del ritorno all’ora solare: i loro ritmi crono-biologici vengono maggiormente scombussolati.

È inoltre nell’esperienza di chi soffre di ansia e depressione riscontrare un peggioramento dei sintomi proprio in questo periodo dell’anno, momenti in cui è sempre poco indicato fare cambi di terapia, anche se sarebbe ora di sospendere i farmaci per il raggiunto benessere, rimandando tali cambiamenti ai periodi di maggiore stabilizzazione stagionale”.

Come superare i disagi del cambio dell’ora

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Alla luce dei suddetti disagi, ecco i consigli strategici messi a punto dal dottor Michele Cucchi per superare al meglio gli effetti negativi dei giorni successivi allo spostamento delle lancette:

  • SIAMO GUFI O ALLODOLE?

Innanzitutto va verificato se effettivamente abbiamo un profilo da gufo o allodola, perché in quest’ultimo caso dovremmo risentire maggiormente dell’ora solare e, solo successivamente, capire come affrontare il disagio.

  • FARE ATTIVITA’ FISICA AIUTA

Gli effetti ormonali di questi cambiamenti vengono attenuati dall’attività fisica aerobica, consigliabile in questo periodo a chi non soffre di pericolosi fattori di rischio cardiocircolatori.

  • MANGIAR LEGGERO PER SENTIRSI MEGLIO

Non dimentichiamoci di mantenere uno stile alimentare fatto di pasti leggeri e non di cedere alla naturale iperfagia che si può presentare come elemento a corollario di questa sindrome, indotta da un meccanismo di compenso neurobiologico.

  • UNA LAMPADA PER RISTABILIRE I RITMI CIRCADIANI

Persone particolarmente sensibili a questi cambiamenti possono giovarsi di una specifica terapia naturale che consiste nella risincronizzazione dei ritmi circadiani mediante esposizione, in determinate fasce orarie della mattina, a luce brillante indotta da specifiche lampade, che permettono un effetto di generazione di un’alba artificiale.